La prima settimana olimpica si è chiusa ieri con l’inizio del calendario dell’atletica. Gli azzurri finora hanno ottenuto un numero di medaglie (15) inferiore alle aspettative, soprattutto dalle discipline storicamente più favorevoli. Tantissime medaglie sfumate sul più bello, tante delusioni e pochi exploit.
Si è iniziato con il fallimento più grande, quello di Vincenzo Nibali, caduto dalla sua bicicletta lanciata verso un probabile oro a una decina di chilometri dal traguardo. Una caduta ben più dolorosa della frattura scomposta e multipla alla clavicola che ha comportato.
Un altro oro mancato è stato quello di Arianna Errigo, strafavorita campionessa del fioretto, eliminata sorprendentemente agli ottavi.
A questa eliminazione si aggiungono quelle di altri tre campioni olimpici come Federica Pellegrini nel nuoto, Jessica Rossi nel tiro al piattello e Clemente Russo nel Pugilato.
Medaglie perse per un soffio anche nel tiro con l’arco a squadre femminile e nella carabina a 3 posizioni femminile (Petra Zublasing): in entrambi i casi un ultimo colpo mal tirato ha comportato l’eliminazione a medaglie praticamente già acquisite.
Malissimo il volley femminile, con le azzurre di Marco Bonitta eliminate senza vincere neanche un set, il fioretto maschile a squadre umiliato da Francia e USA e il tennis che perde tutti i partecipanti nonostante la precoce eliminazione dei numeri uno Novak Djokovic e Serena Williams.
Ma non bisogna dimenticarsi delle note liete e inattese: la sorprendente medaglia d’argento nei tuffi sincronizzati di Cagnotto e Dallapè alle spalle delle sole “marziane” cinesi, l’oro del giovanissimo Fabio Basile nel Judo e per ultime, la bellissima accoppiata oro (Diana Baicosi) e argento (Chiara Cainero) nel tiro al volo skeet donne.
Con l’avvio della seconda settimana di gare le cose si faranno sempre più difficili per gli italiani che dovranno vedersela con i campioni americani e africani da sempre quasi imbattibili nelle competizioni di atletica. Eppure l’Italia, sulla carta, potrebbe vantare due grandi fuoriclasse, che sarebbero i favoriti nelle rispettive discipline. Sarebbero ma non sono, perché questi due campioni si chiamano Gianmarco Tamberi e Alex Schwazer e, per motivi diversi, non prenderanno parte alla competizione a cinque cerchi.
Altre due probabili medaglie bruciate in partenza, per le quali non resta altro che rabbia e rammarico. Così come quelle di sport di squadra importanti a livello nazionale come il calcio e il basket, nel quale non siamo neanche riusciti ad ottenere i rispettivi pass di qualificazione.
Le possibili medaglie italiane ormai sono davvero poche: si spera nel volley maschile, nella pallanuoto e nella ritmica, qualcosa arriverà dal nuoto (Paltrinieri, Bruni, Ruffini), e forse dalla lotta (Chamizo) e dal ciclismo su pista, per non dimenticare le ultime gare della già citata Tania Cagnotto.
Purtroppo il meglio che avevamo da offrire è già stato espresso (o sprecato), non resta che lasciarsi alle spalle i rimpianti e godersi i trionfi, con la speranza di sentire risuonare ancora tante volte le note dell’inno d’Italia.