Il Rio Grande do Sul è messo in ginocchio da giorni di pioggia: città sommerse e migliaia di sfollati

La natura restituisce all'uomo ciò che ha subito da lui per anni. L'umanità non è pronta e non sa come reagire.

nubi temporalesche Rio Grande Do Sul in ginocchio da giorni di pioggia: città sommerse e migliaia di sfollati

Nella scorsa settimana, forti piogge si sono abbattute sul Rio Grande do Sul in Brasile causando lo straripamento di numerosi torrenti e frane.

Ad oggi, il risultato è il rischio di una crisi umanitaria: il vento e le forti piogge hanno danneggiato molti edifici ed infrastrutture come strade e aeroporti ora sommersi da acqua e fango. Per dare un’idea più concreta, circa i due terzi delle 500 città dello Stato sono stati toccati da disagi più o meno gravi.

Mezzo milione di case è senza acqua; 839.000 sono quelle senza elettricità. Inoltre si contano 115.000 sfollati e si danno per certe 78 morti (ma il dato potrebbe aumentare poiché non si ha il controllo su molte zone del Paese in quanto isolate da giorni).

Le reazioni del mondo: una tragedia che passa in sordina

La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha twittato la sua apprensione per quanto sta accadendo oltreoceano. Nel Rio Grande do Sul il 40% degli abitanti è discendente italiano. Anche il Papa ha mostrato vicinanza ai brasiliani colpiti dalla tragedia.

Ancora non è stato annunciato nessun invio di aiuti umanitari né dallo Stato italiano né da nessun altro Paese nonostante il governo federale brasiliano sia ad un passo dal dichiarare la crisi umanitaria, soprattutto per lo stato in cui è ridotta la capitale Porto Alegre, quasi del tutto sommersa. Solo il governo centrale ha garantito la totale disponibilità per fornire adeguata assistenza agli sfollati. Il presidente Lula ha affermato: “Non mancherà il denaro per l’assistenza sanitaria, il ripristino dei trasporti e l’invio di alimenti alla popolazione”.

Una catastrofe indirettamente causata dalle nostre stesse mani

Gli scettici che ritengono che un evento tale sia un semplice e normale periodo di fulmini e tempeste facciano qualche passo verso a nord del Paese brasiliano. Capiranno di non essere davanti ad un fenomeno diffuso omogeneamente sul territorio: parte del Brasile è già colpito da un’ondata di caldo torrido con temperature fino a 38 gradi centigradi. Ciò è dovuto all’arrivo di “El Niño, che già si era abbattuto sull’Italia causando un’insolita ondata di caldo ad aprile. Benché esso non sia un fenomeno climatico causato dall’uomo, se sommato al riscaldamento causato dalle attività umane, il risultato è un notevole aumento della temperatura.

La tragedia del Rio Grande do Sul è l’ennesimo evento dovuto al cambiamento climatico che tanto si cerca di negare e di inquadrare lo stesso come parte del corso della vita della Terra, perché d’altronde l’uomo non è destinato a vivere sul pianeta per sempre (detta così sembra quasi un implicito invito al suicidio, potete usare un cappio oppure continuare a provocare la natura in modo che prima o poi vi inghiottisca, a voi la scelta). Un’opinione probabilmente non condivisa dai romagnoli che proprio un anno fa vedevano i risparmi di una vita sommersi dall’acqua. Anche gli abitanti del Rio Grande do Sul stanno vivendo lo stesso dramma.


La situazione a un anno dalla catastrofe: il generale Figliuolo alle prese con l’Emilia-Romagna

Solo il mese scorso sono stati inviati i primi rimborsi ai richiedenti. Tuttavia, il generale Figliuolo non ha indicato la cifra effettivamente risarcita sui circa 8,8 miliardi di euro di danni stimati (dei quali circa un 1,3 dovrebbero essere forniti ai privati per la ristrutturazione delle proprie abitazioni).

Inoltre non è ancora chiaro il numero di persone che dovrebbero effettivamente avere un rimborso spese: la piattaforma “Sfinge” (giudicata dagli utenti lenta e di difficile utilizzo) ha registrato 1900 richieste, solo 550 sono state prese in carico dai Comuni interessati (dunque sono ancora poche quelle effettivamente accettate) ma si stima che il numero di famiglie beneficiarie dovrebbe ammontare a circa 70.000, quello delle aziende a 16.000. Il generale Figliuolo ha garantito il rimborso dei lavori sui beni immobili, ma non sarà fornito alcun risarcimento per i danni arrecati a beni mobili come elettrodomestici e auto. Dunque non sarà fornito un risarcimento totale.

La natura matrigna risponde al fuoco, ma l’uomo non resiste agli attacchi

Quella del del Rio Grande do Sul è un’altra catastrofe naturale che si aggiunge a tutte le altre dell’anno ormai sempre più frequenti e per le quali non si è mai pronti. Basti pensare ai disagi che stanno vivendo gli abitanti dei Campi Flegrei e alle vittime dei terremoti dell’ultimo ventennio. Come diceva Leopardi, la natura è matrigna, sta a noi lottare per sopravvivere il più possibile non facendoci cogliere impreparati da colei che genera e distrugge. È vero: l’uomo non resterà per sempre sulla Terra e prima o poi si estinguerà, ma perché non dovrebbe lottare per una vita longeva finché questa gli è concessa?

 

Andrea Ruzzeddu

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