Nel 2000 il morbillo fu dichiarato debellato negli USA perché per 12 mesi non si era registrato nemmeno un caso, ora arrivano notizie allarmanti dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases a proposito di una rinascita dal morbillo che in una ricerca pubblicata su New England Journal of Medicine viene senza mezzi termini imputata al calo delle vaccinazioni causato dallo scellerato antivaccinismo.
La ricerca è stata condotta da ricercatori del National Institute of Allergy and Infectious Diseases che fa parte del NIH (National Institutes of Health) e del Penn State Health Milton S. Hershey Medical Center ed osserva che tanto gli USA che altri paesi avanzati hanno già sperimentato preoccupanti scoppi di focolai di morbillo da imputare al calo della copertura vaccinale.
Scoppi che sarebbero completamente prevenibili, da qui l’appello urgente ai responsabili della salute pubblica ad intervenire con decisione per rialzare la copertura vaccinale.
Il morbillo è una malattia estremamente contagiosa, il virus è infatti aerotrasportato, è verissimo che per persone adulte e sane le conseguenze di solito non sono preoccupanti, si recupera in circa una settimana, ma per bambini piccoli, anziani e tutte quelle categorie di persone fisicamente più deboli il rischio di complicanze anche gravissime aumenta. Si va dalla polmonite all’encefalite, si può finire ciechi e persino rimetterci la vita.
Considerato che il vaccino è sia molto efficace che molto sicuro queste complicanze, che saranno pure percentualmente rare ma che si traducono in 100000 morti l’anno a livello mondiale, sono davvero evitabili.
Purtroppo da un lato ci sono le credenze, a cominciare da quella sull’autismo causato dai vaccini, frutto, occorre ricordarlo, di uno studio che non è stato semplicemente superato da studi convenientemente contrari, ma è stato dimostrato essere frutto di pura disonestà dell’autore, una frode bella e buona per cui il responsabile, a giudizio personale di chi scrive, avrebbe dovuto marcire in galera per almeno 30 anni; dall’altro c’è la realtà che ci dice che sono davvero poche le persone che non possono essere vaccinate per il morbillo, solo alcuni gravi casi di immunodepressione.
Ma le statistiche per il grande pubblico vogliono dire poco, così come sentir parlare di immunità di gregge per difendere i più deboli e allora gli autori dello studio riportano un agghiacciante caso esemplare occorso in una clinica di oncologia pediatrica: un solo bambino con il morbillo ne ha infettati 23 e il risultato tra questi piccoli pazienti più fragili è stata una mortalità del 21%.
Se il tasso di vaccinazione continuerà a calare i focolai di morbillo diventeranno più frequenti così come le tragedie come quella descritta sopra e i ricercatori si definiscono confusi considerando che la medicina avrebbe tutti i mezzi per tornare alla condizione di virus virtualmente eradicato, ma occorre l’impegno di tutti, autorità medici e genitori.
Roberto Todini