Riforma e Referendum, ecco la verità
Che cosa c’è davvero dietro alla riforma approvata qualche giorno fa in un parlamento eletto con una legge incostituzionale (Italicum) e senza la presenza in aula delle opposizioni? Cos’è veramente il ddl Boschi? A cosa serve il referendum di ottobre, chi l’ha voluto veramente? Chi è il burattinaio? In generale, nulla avviene per caso nella vita, ragionando un po’ più in piccolo, nulla avviene per caso in Italia e nella politica italiana. I “potenti” tentato di ottenere ciò che vogliono in svariati modi, usano tutti i mezzi a loro disposizione per piegare i popoli, con il loro consenso o meno. Potreste dire, “ma dai, siamo in democrazia, che vai blaterando?” Sì, vero, siamo in democrazia per adesso e per fortuna, e possiamo dire pure che è una democrazia con la stampella, l’ombra di una vera democrazia, ma pur sempre tale, no? Diceva un italiano illustre ” il fine giustifica i mezzi”, ma di che fine stiamo parlando? Della fine di questa simil democrazia a cui ci stavamo abituando. Ma, cominciamo dall’inizio di questa favola tutta Italiana:
C’era una volta, tanto tempo fa, un giovane nato a Pistoia nel 1919. Amava tanto vestirsi di nero, tanto che alla tenera età di 19 anni, partì volontario nella legione straniera, per andare in Spagna ad aiutare tanti come lui vestiti di nero capeggiati dal Generale Franco. Nel 1939 tornò in Italia e divenne impiegato del GUF (gruppo universitario fascista ). Grazie alle sue spiccate doti, riesce ad arrivare ai vertici del partito. A conflitto finito, nel 1963 viene iniziato alla massoneria. Nei primi anni settanta diventa Maestro Venerabile della loggia Propaganda due, al secolo P2. Il suo nome era Licio Gelli.
Vicende in cui è implicata la loggia P2:
– Strage del treno Italicus
– strage di Bologna
– strage di Ustica
– strage di Piazza Fontana
– strage del rapido 904
– omicidio Calvi
– omicidio Pecorelli
– omicidio Olof Palme
– omicidio Semerari
– colpo di stato militare in Argentina
– tentativo di colpo di stato di Junio Valerio Borghese
– tentativo di colpo di stato della Rosa dei Venti
– caso dei dossier illegali del SIFAR
– operazione Minareto
– falso rapimento Sindona
– tentativo di depistamento durante il rapimento Moro
– rapimento Bulgari
– rapimento Ortolani
– rapimento Amedeo
– rapimento Danesi
– rapimento Amati
– rapporti con la banda della Magliana
– rapporti con la banda dei marsigliesi
– inchiesta sul traffico di armi e droga del giudice Carlo Palermo
– riciclaggio narcodollari (caso Locascio)
– caso Cavalieri del Lavoro di Catania
– fuga di Herbert Kappler
– crack Sindona
– crack Banco Ambrosiano
– crack Finabank
– scandali finanziari legati allo IOR
– caso Rizzoli-Corriere della Sera
– caso SIPRA-Rizzoli
– scandalo dei Petroli
– caso M. Fo. Biali
– caso Eni-Petronim
– caso Kollbrunner
– cospirazione politica e truffa di Antonio Viezzer
– cospirazione politica di Raffaele Giudice
– cospirazione politica di Pietro Musumeci
– cospirazione politica e falsificazione documenti di Antonio La Bruna
– finanziamenti FIAT alla massoneria
Come si legge qui sopra, la P2 era molto potente, in tutti i settori nevralgici, politica, economia, finanza, media ecc , aveva al vertice un affiliato della loggia.
Gli obiettivi della loggia:
Lo scopo finale della P2 è ottenere il Potere. Come si ottiene il potere in un paese democratico senza un Golpe? Controllando l’informazione, la politica e l’economia. Come fare ciò? Reclutando tra le proprie fila gli uomini più potenti e in vista. Questo ha fatto la P2 negli anni, ed aveva un piano ed un programma a breve e lungo termine. Non staremo qui ad elencare tutto il programma, ma vediamo in dettaglio cosa è già stato attuato di quel programma:
Bipolarismo e organizzazione per Club
Riforma della magistratura
Smembramento della Rai
Scudo fiscale ed esenzioni per le donazioni
Controllo TV e giornalisti compiacenti
Separazione delle carriere e responsabilità civile dei magistrati
Abolizione delle province
Destabilizzazione dei sindacati e divisioni
Abolizione dell’art 18
Limitazioni del diritto di sciopero
Fine Bicameralismo e riforma del Senato.
La maggior parte del lavoro l’ha fatta la tessera n°1816 quella di Silvio Berlusconi. Purtroppo però, Berlusconi non poteva andare oltre, perché secondo lo statuto della P2, ci volevano leader inattaccabili e dal comportamento integerrimo per aver il consenso popolare e continuare nell’opera di cambiamento della democrazia. Licio Gelli stesso aveva scritto nello statuto che: Tutti i promotori, «debbono essere inattaccabili per rigore morale, capacità, onestà […] Altrimenti il rigetto da da parte della pubblica opinione è da ritenere inevitabile».
«Il mio piano rinascita ha trionfato», sottolineò Gelli a La Stampa nel 2008. «Berlusconi se n’è letteralmente abbeverato, la giustizia e le carriere separate dei giudici, le tivù, i club rotariani in politica… Già, proprio come Forza Italia. Apprezzo che non abbia mai rinnegato la sua iscrizione alla P2, e del resto come poteva? Ma anche la bicamerale di sinistra dell’88 ne aveva fatta sua una parte, sposando il riferimento al presidenzialismo…». Da ciò si evince che c’era bisogno di un “ricambio” per finire quello che si era iniziato attraverso i vari governi susseguitisi, ci voleva la parte “Buona ” della politica, quelli che da sempre si sono ersi a paladini della giustizia, la Sinistra. O meglio, di quel soggetto politico che sta a sinistra delle destre, che dalla Bolognina in poi, oltre a perdere, prima la dicitura comunista, ha perso anche la S di sinistra e consequenzialmente la propria identità. Roberto Saviano un giorno disse: Le mafie, la Camorra, non stanno mai all’opposizione. È vero, in senso lato, ma è così. Dall’ultimo governo Berlusconi ad oggi, sono cambiati i burattini, ma la loro politica no. Tutto è stato fatto per indebolire i sindacati, che ormai si fanno la guerra tra loro (dividi et impera), per togliere diritti alla classe operaia, per favorire i cosidetta poteri forti, e non sono idee complottistiche, nessun ‘Comblotto ‘, purtroppo è tutto vero. Nel corso degli anni è tutto pianificato egregiamente Jobs Act compreso. Ad ottobre andremo a votare per eliminare il danno fatto, o almeno crediamo in buona fede di poter fare qualcosa. Renzi ha dichiarato che se vincono i No va a casa, anche questo è un giochetto, come lo fu per il referendum sulle trivelle, la cosa più difficile da fare per la P2, era quella di mettere le mani sulla carta costituzionale, il premier e la ministra Boschi, c’è la stanno mettendo tutta per far si che ciò accada. Così, chi è affezionato a questo governo, o chi semplicemente ha paura del ritorno dell’armata Berluscones, nel migliore dei casi andrà a votare Sì come dettato dal premier, nella peggiore delle ipotesi non si recherà alle urne non facendo ottenere il quorum necessario affinché il risultato sia valido. Per quanto mi riguarda, e parlo a titolo personale, confido ancora nel Buon senso degli italiani, confido nella loro intelligenza, e che votino si o no, l’importante è che esprimano la loro opinione su un quesito così importante, per abrogare una riforma che mina le fondamenta stesse della nostra già sbilenca democrazia, perché meno senatori e senza poteri decisionali, non significa risparmio per i cittadini, significa semplicemente accentramento di potere nelle mani di pochi, e da qui al totalitarismo il passo è breve. La posta in gioco è altissima, tant’è che quando il presidente dell’Anpi, Carlo Smuraglia, ha comunicato che l’ultima assemblea dei partigiani svoltasi a Rimini , ha deciso di votare no al referendum (357 a 3), sono volate parole grosse da parte delle più alte cariche dello Stato. La Boschi ad esempio ha dichiarato : I veri partigiani voteranno Sì, prima ancora lì aveva accusati di votare assieme ai fascisti di casapound, che voteranno anche loro No, ma per altre motivazioni più futili, semplicemente per opposizione al governo. Come si può trattare così persone che la costituzione l’hanno scritta con sacrifici e sangue? Ci hanno regalato la libertà e una delle Costituzione più belle del mondo? Comunque la pensiate, non siate indifferenti a quanto sta succedendo, andate a votare a questo referendum per la riforma e come diceva qualcuno :
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.
11 febbraio 1917