Per i problemi dei rifiuti a Roma ci pensa ACEA. La società quotata in borsa, con il 51% delle azioni in mano al Comune di Roma il 23% al Gruppo Suarez e il 3,5% al Gruppo Caltagirone, ha presentato il progetto di un impianto di compostaggio alla Regione Lazio il 4 maggio. L’impianto sorgerà a Ponte Malnome su un terreno già di proprietà della stessa società. Il separatore di rifiuti tratterà la raccolta differenziata della capitale in modo da trattare il materiale di plastica fino a poterlo rivendere. In principio il problema doveva essere risolto dall’AMA che adesso gli rimane solamente il trattamento del materiale indifferenziato e la trasformazione degli impianti tmb in fabbriche di materiale in modo da avere meno scarto possibile da portare in discarica.
La paura che rimane è far ingrassare i privati. Visto che l’ACEA è una società quotata in borsa il 49% delle azioni è in mano a privati. Questo punto viene spiegato bene dall’ex assessora Paola Muraro “Non era questo il programma, hanno solo riveduto e corretto un progetto di Marino. Così facendo si caricano tutti i costi e gli sforzi della raccolta differenziata sulla collettività, non si abbassa la tassa sui rifiuti e si lasciano poi i benefici ai privati. Stiamo parlando di decine di milioni di euro”.
Questo impianto ha sollevato molte polemiche del quartiere. Il quartiere in questione negli anni è stato seminato di impianti partendo dalla vicina Malagrotta, gassificatori, inceneritori e chi più ne ha più ne metta. Nonostante il fatto che i materiali che verrebbero trattati nell’impianto siano solo plastiche e non emetterebbero gas nocivi anche il solo passaggio dei camion potrebbe portare disagi per gli abitanti che sono pronti a dare battaglia.
Un altro piano che si vorrebbe attuare sarebbe la costruzione dell’impianto a bio-metano. Questo impianto vorrebbe essere una copia di quello di Pinerolo a Torino. Il progetto è molto caro alla giunta Raggi però potrebbe essere troppo ampio. Si penserebbe di copiarne solo una parte cioè la parte della pulizia delle plastiche dalla parte organica in modo da produrre fertilizzante per uso agricolo. Si attendono sviluppi.
CD