Le proteste avvenute recentemente in Spagna e Germania dimostrano che sono ancora in molti a rifiutare l’uso della mascherina come mezzo di prevenzione per il Covid-19.
I ricercatori dell’Università Statale di Londrina (Brasile) hanno cercato di dare una spiegazione a questo comportamento e in un recente studio hanno scoperto tratti di “personalità antisociale” in chi non accetta le misure preventive.
Il disturbo antisociale di personalità: l’odio profondo per il prossimo
Secondo l’”American Psychological Association” il disturbo antisociale di personalità (DAP) è una forma di pensiero disfunzionale che si esprime nell’ignorare e violare cronicamente i diritti degli altri. I sociopatici provano un profondo disprezzo per gli altri esseri umani e sono incapaci di provare senso di colpa ed empatia.
Il DAP colpisce circa l’ 1-4% della popolazione mondiale, prevalentemente uomini e pare sia dovuta a fattori ereditari e a un’infanzia “difficile”. Qualsiasi sia la causa, qualcosa ha congelato il cuore di queste persone fino a fargli odiare il resto del mondo.
Rifiutare l’uso della mascherina: lo studio
I ricercatori brasiliani sospettavano che le persone con poca empatia e tendenze antisociali potessero avere meno preoccupazioni sul rischio di contrarre il virus.
Il professor Fabiano Koich Miguel e colleghi dell’Università di Londrina hanno intervistato più di 1.600 adulti per 15 settimane durante la pandemia (dal 21 marzo al 29 giugno).
Il questionario proposto esaminava tratti della personalità come empatia, responsabilità e valutazione del rischio. I partecipanti hanno anche risposto a domande specifiche sulle misure di contenimento Covid-19 come l’igiene delle mani e la “social distance”. A tutti è stata poi posta la fatidica domanda : “Pensi che sia necessario usare la mascherina?“
I risultati pare abbiano purtroppo confermato le ipotesi iniziali dei ricercatori.
Le “gelide” risposte di chi rifiuta l’uso della mascherina
Al termine dello studio, i dati raccolti hanno permesso di dividere i partecipanti in due gruppi con pensieri e comportamenti opposti.
Il “gruppo degli empatici” (composto da circa 1.200 persone) ha mostrato sentimenti di comprensione verso gli altri. Consapevoli dei rischi di contrarre la malattia, erano pronti a seguire le norme di sicurezza per tutelare la propria salute e per il bene comune.
Il “gruppo antisociale” (circa 400 persone) ha invece rivelato “tratti” di una personalità sociopatica. Inconsapevoli e incuranti del rischio hanno mostrato totale disinteresse a proteggere se stessi e gli altri dal Covid.
Ma non è tutto
Dalle risposte al questionario sono emersi pensieri ostili verso gli altri esseri umani ritenuti meritevoli di attenzione solo per vantaggio personale. Gli “antisociali” hanno inoltre sostenuto l’inutilità dei mezzi di prevenzione e per questo propensi a rifiutare l’uso della mascherina.
“Questi tratti spiegano, almeno in parte, il motivo per cui le persone continuano a non aderire alle misure di contenimento anche con il crescente numero di casi e decessi” hanno scritto gli autori dello studio brasiliano.
Ulteriori studi confermano le ipotesi dei ricercatori di Londrina
In Polonia un recente studio ha dimostrato l’associazione tra “Triade Oscura” (insieme di tre tratti di personalità socialmente avversi) e il rifiuto a seguire le misure preventive. Il fatto curioso è che i partecipanti, pur coscienti del rischio di malattia e delle conseguenze, non avevano alcuna intenzione di fare qualcosa al riguardo.
Un ulteriore studio effettuato negli Stati Uniti ha evidenziato che chi mostra alti livelli di tratti antisociali ha comportamenti che “espongono consapevolmente gli altri esseri umani a rischio“.
Fortunatamente, come sostiene il Prof. Fabiano, le persone empatiche sono la maggioranza in questo mondo. Credono che sia anche loro responsabilità sociale isolarsi, lavarsi le mani e indossare una semplice mascherina per tutelare se stessi e la comunità.
In fondo, come diceva Marco Aurelio, ciò che non giova all’alveare non giova neppure all’ape.
Silvia Mulas