Il comune di Venaria Reale (TO) e il Comitato Giorno della Memoria hanno scelto di ricordare la Shoah in maniera forte ed efficace.
Per il terzo anno consecutivo, in una rievocazione dei rastrellamenti nazisti, decine di figuranti hanno impersonato una truppa delle SS. I soldati, con indosso le caratteristiche divise, hanno attraversato il mercato della città, urlando in tedesco contro uomini, donne e giovani terrorizzati, vestiti come la classe povera degli anni ‘30-’40.
Rievocazione dei rastrellamenti nazisti: i carcerieri e le vittime
I figuranti ebrei hanno portato con sé le valigie in cui hanno messo quel poco che sono riusciti a portare via da casa durante il rastrellamento. Le ragazze camminavano abbracciate, cercando di darsi conforto a vicenda, mentre i soldati le spintonavano per tenere serrata la fila. Particolare choc ha destato la scena di una donna, con una stella gialla appuntata sul petto, prelevata improvvisamente dalla folla che osservava il corteo.
I ragazzi ebrei, allievi del Centro Nuova Danza di Settimo, hanno messo in scena insieme ai nazisti una coreografia drammatica. Sulle note della colonna sonora del film Schindler’s List, hanno ricostruito in danza un rastrellamento in tre delle principali piazze di Venaria (piazza Pettiti, Vittorio Veneto e dell’Annunziata). Lungo la strada, si possono osservare un cumulo di vestiti abbandonati.
Gli ebrei vengono portati dietro il cancello della scuola elementare trasformato nell’ingresso di Auschwitz. Sopra il cancello campeggia la scritta ‘La memoria rende liberi’, parafrasi della scritta reale ‘Arbeit macht frei’ (che significa ‘il lavoro rende liberi’). I rastrellamenti erano appunto azioni militari eseguite da pattuglie, per catturare soprattutto civili da destinare poi, se validi, ai lavori forzati.
Rievocazione dei rastrellamenti nazisti: per non dimenticare
La rievocazione dei rastrellamenti nazisti ha scosso profondamente il pubblico che vi ha assistito: molti piangevano, altri si segnavano con il segno della croce di fronte al dramma della Shoah rappresentato di fronte ai loro occhi, a cui i più non avevano assistito storicamente per ragioni anagrafiche. L’Italia è stata profondamente dilaniata dai rastrellamenti, prima da parte delle SS, e poi dai reparti della Rsi (la Repubblica sociale italiana) e della Todt tedesca. La gente veniva quasi sempre prelevata dalle case di notte e fatta salire sugli autocarri senza vestiti e senza scarpe. Il trasferimento era disumano: le vittime, tra le quali anziani e giovanissimi, erano private di qualsiasi servizio igienico e del minimo supporto alimentare. Questo è solo quello che accadeva prima di entrare nei campi di concentramento, di cui sappiamo il triste esito grazie alla testimonianza dei pochi sopravvissuti, come la senatrice Liliana Segre. La rievocazione fa parte delle iniziative del Comune di Venaria per il Giorno della Memoria.
Teresa Franco