I termini per la presentazione dei progetti relativi alle aziende intenzionate a demolire e ricostruire il ponte Morandi, crollato lo scorso 14 Agosto, si sono chiusi alle 12 di ieri mattina, 26 novembre.
Così come si sono chiuse le candidature di chi si occuperà della direzione dei lavori.
Al vaglio della struttura commissariale, una ventina di plichi e plastici di grandi aziende che operano nel settore e che sono intenzionate a fare del loro meglio, tra i quali quelle del gruppo Cimolai e della Salini-Impregilo con Fincantieri.
Le proposte possono riguardare solo la demolizione oppure comprendere anche la ricostruzione dell’infrastruttura. L’Amministratore Delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, a margine di una cerimonia con Msc nello stabilimento di Monfalcone, afferma:
“Abbiamo presentato un progetto per la costruzione del ponte Morandi. Siamo in due, siamo noi e Salini Impregilo insieme con le migliori competenze italiane che collaboreranno con noi. Abbiamo fatto il massimo, lo abbiamo fatto nello spirito di servizio per il Paese. Lo facciamo con orgoglio e se saremo scelti ce la metteremo tutta”.
Il loro piano di lavoro prevede l’esecuzione dello stesso in 12 mesi dalla consegna delle aree, lavorando 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, e si basa sull‘idea dell’architetto Renzo Piano. Il costo sarebbe di circa 200 milioni.
Il sindaco della città ligure, Marco Bucci, in veste di Commissario Straordinario per la ricostruzione, ha dichiarato: “entro una settimana verrà stabilito con chi avviare la procedura negoziale”.
Questa scatterà dal prossimo 3 dicembre in seguito alla fase di manifestazione di interesse. Bucci aggiunge anche che per ricostruire la città servono 14 miliardi di investimenti in infrastrutture, tenendo presente una visione futura di quello che sarà la città di Genova, una città colpita al cuore, che aspetta solo di risorgere e di ripristinare una quotidianità ormai svanita. Ricostruire un ponte per ricostruire la vita dei genovesi.
Alma Minghi