La società PerGenova ha il suo presidente: si tratta del direttore generale di Fincantieri, guiderà lui la ricostruzione del ponte Morandi.
Sarà Alberto Maestrini, direttore generale di Fincantieri, a occuparsi della ricostruzione del ponte Morandi. Maestrini è diventato infatti presidente della società PerGenova, costituita dalla stessa Fincantieri e dal gruppo Salini Impregilo – specializzato nelle grandi opere complesse – proprio per la realizzazione del nuovo viadotto, sul torrente Polcevera. Il dg Fincantieri ha dichiarato che i lavori sono già partiti e che se ne prevede il termine entro un anno, rassicurando sui risultati:
Le aziende oggi in campo per la costruzione del ponte rappresentano l’eccellenza italiana nel settore delle costruzioni e della lavorazione dell’acciaio, sono riconosciute a livello internazionale, e sono impegnate nella realizzazione di opere di elevata complessità in tutto il mondo.
La prima lamiera per la ricostruzione del ponte Morandi
Maestrini ha specificato che i dodici mesi stimati partono dalla fine della demolizione. Allo stesso tempo ha rivelato che è stata già tagliata la prima lamiera che farà parte della sovrastruttura del ponte, facendo intendere che lo stabilimento Fincantieri Infrastructure, presso Valeggio sul Mincio, sia in anticipo con il piano dei lavori.
La competenza di Fincantieri nella costruzione navale ad alta tecnologia è altissima: “Fincantieri Infrastracture nasce proprio per trasferire al settore delle infrastrutture le competenze di project management, ingegneria e costruzione maturate da Fincantieri”.
Il primo vero smart bridge
Non è solo l’esperienza nella lavorazione dell’acciaio a rendere Fincantieri la più qualificata per la ricostruzione del ponte Morandi. Altre società del gruppo infatti gestiranno i software per i sistemi di monitoraggio e controllo del ponte, così da garantirne la massima sicurezza. Maestrini non lesina parole di soddisfazione per l’avvio dei lavori: “Possiamo dire che costruiremo il primo vero smart bridge”.
Per adesso l’unico vero ostacolo sembra essere il vento che sta rallentando la demolizione ma l’entusiasmo della ricostruzione non si ferma.