Riconoscimento dello Stato di Palestina in Parlamento. Opposizioni unite: il Governo ha uno stile Don Abbondio

M5S, PD, ALLEANZA VERDI E SINISTRA COMPATTI: ATTO DOVEROSO IN DIFESA DEI DIRITTI UMANI

In parlamento si discute per il riconoscimento dello Stato di Palestina

Ieri alla Camera dei Deputati si è svolto il dibattito sulla mozione per il riconoscimento dello Stato di Palestina, a prima firma del deputato Riccardo Ricciardi, M5S. Le opposizioni sono unite nello smascherare le ambiguità del Governo che rinvia la risposta ad altra seduta.

Il paradosso del Governo dei Due popoli, due Stati

Il primo intervento è di Laura Boldrini del PD che racconta come in un’audizione recente, di fronte alle commissioni Affari Esteri di Camera e Senato, il Ministro Tajani abbia ribadito la posizione del Governo Due popoli, due Stati. Boldrini teme sia una formula vuota e sostiene che il problema è nelle premesse.

La premessa su cui costruire Due popoli, due Stati è che il popolo palestinese è vittima di un torto pluridecennale, avendo il diritto all’autodeterminazione e che non essendo stata rispettata la risoluzione dell’Onu del 1947 si è attuata una lesione gravissima del diritto internazionale

Boldrini continua chiarendo che per arrivare alla soluzione Due popoli, due stati bisogna riconoscere che ci sono dei coloni israeliani il cui numero è ormai salito a più di 700.000 che occupano illegalmente dei territori che la risoluzione Onu del 1947 aveva dichiarato della Palestina: quindi le colonie vanno rimosse.

Se in questi ultimi mesi Spagna, Irlanda, Norvegia e Slovenia hanno realizzato il riconoscimento dello Stato di Palestina, il Ministro Tajani ha dichiarato queste iniziative pericolose e unilaterali. Prosegue Boldrini

Tajani ritiene che lo stato palestinese deve sorgere da una trattativa con il governo israeliano, quel governo che sta sterminando i palestinesi. E’ un paradosso. Netanyahu e i suoi ministri hanno ribadito più volte che lo stato di Palestina non ci sarà mai. Il governo deve uscire dall’ambiguità.

La condanna unanime delle opposizioni: il Governo è ipocrita

Laura Boldrini parla di stile Don Abbondio del Governo Italiano. Il 10 maggio scorso quando l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha votato per l’ammissione della Palestina, affermando che possiede i requisiti per diventare membro dell’Organizzazione, 143 paesi hanno votato a favore, l’Italia si è astenuta.


Devis Dori di Alleanza Verdi e Sinistra parla di atteggiamento vigliacco e riferisce della risposta del Ministro Tajani sul perché l’Italia si fosse astenuta al voto. Tajani ha affermato che l’Italia già sapeva che la risoluzione sarebbe stata approvata

Questa è la sincerità del governo. Per non parlare del 28 ottobre 2023 quando l’Assemblea Generale dell’Onu ha adottato la risoluzione per il cessate il fuoco a Gaza e l’Italia si è astenuta anche questa volta: uno schiaffo al principio di umanità ha detto Medici senza Frontiere.

Per Carmen di Lauro del M5S l’astensione dell’Italia al voto presso l’Assemblea delle Nazioni Unite è

Una macchia indelebile, di cui non si libererà mai.

Dalla parte del diritto internazionale

Tutti gli interventi citano le sentenze della Corte Internazionale di Giustizia che intima a Israele di fermarsi e prevenire il genocidio e la richiesta del Procuratore capo della Corte Penale Internazionale di emettere mandati di cattura per i leader di Hamas e per Netanyahu. Per il governo italiano è come se non avesse parlato nessuno, prosegue Boldrini

Il sistema delle Nazioni Unite va rafforzato, non delegittimato. Bisogna sanare una lacerazione nel diritto internazionale che dura da 77 anni. Serve per la pace nel mondo, per fermare la carneficina, dal 7 ottobre si contano 37.000 morti. La gran parte donne e bambini. E’ una strage.

Fermiamo l’inferno in terra

Se unanime è la condanna dell’attacco di Hamas del 7 ottobre, tutti gli interventi sottolineano come la risposta data dal governo israeliano sia stata spropositata e disumana. 14.000 bambini uccisi, 17.000 bambini rimasti orfani, 4.000 dispersi sotto le macerie.

Stefania Ascari del M5S è testimone diretta, racconta cosa ha visto al valico di Rafah:  Netanyahu ha deliberatamente deciso di bombardare sulla popolazione civile, impedire l’ingresso di aiuti umanitari, oggi le condizione igieniche sono disumane.

Chi non lo vede è perché non vuole vederlo. Il riconoscimento dello Stato di Palestina è l’unica via percorribile per la pace. Ogni attimo che passa muoiono innocenti in più. Israele ha tutto il diritto di esistere, ma anche la Palestina ce l’ha. Ritorniamo a essere umani. 

Andrea Quartini del M5S parla di un atto doveroso dal punto di vista etico e spirituale. Il riconoscimento dello Stato di Palestina è il riconoscimento dei diritti violati, un modo per rendere giustizia a coloro che sono costretti a essere profughi in casa propria.

Il mondo civile deve riconoscere dignità a questo popolo martoriato. La Striscia di Gaza era già un inferno a cielo aperto, adesso è un apocalisse. Qualche giorno fa altri 47 morti, 86.032 feriti. Feriti significa bambini mutilati che per gran parte della loro esistenze avranno difficoltà a vivere. Il governo di Israele ha commesso crimini contro l’umanità, lo dice la Corte Penale Internazionale.

I media sono colpevoli 

Andrea Quartini di M5s mette a fuoco la responsabilità dei media

Perché stiamo zitti? I media occidentali neppure riportano più le notizie di queste stragi, diventando colpevoli di collusione con la politica israeliana. Chi protesta viene tacciato di antisemitismo.

Nonostante l’incapacità dei media di raccontare la verità c’è già una pressione importante di studenti, cittadini che chiedono il riconoscimento dello Stato di Palestina

Il riconoscimento dello stato di Palestina non è pericoloso, anzi potrebbe contribuire a una soluzione pacifica in Medio Oriente

Il riconoscimento dello stato di Palestina è uno strumento per ottenere il Cessate il Fuoco

I deputati sono allineati nel definire gli strumenti necessari per per porre fine al genocidio: sanzioni, blocco di fornitura di armi da parte di tutti i paesi, la sospensione dell’accordo di associazione tra Israele ed Europa e la sospensione di ogni accordo commerciale.

Anche il riconoscimento dello stato di Palestina può diventare uno strumento di pressione per il cessate il fuoco.

La risposta di Fratelli d’Italia

Giangiacomo Calovini di Fratelli d’Italia replica che il Governo Meloni non si è astenuto per viltà, ma perchè ritiene doveroso che il riconoscimento dello Stato di Palestina debba essere parte di un più ampio processo politico.

Elenca le azioni del Governo: le dichiarazioni durante i G7 a Capri e in Puglia, lo stanziamento di 30 milioni di euro con La Fao per beni di prima necessità con il progetto Food for Gaza e 5 milioni di euro per l’Unrwa (ma i cui fondi serviranno per progetti in Cisgiordania, Siria, Libano e Giordania).

Ribadisce la volontà del Governo di due popoli due Stati, ma collaborando con i partner internazionali:

Fughe in avanti non andrebbero nella direzione auspicata da tutti.

Le persone comuni vogliono la pace

Devis Dori  riporta un recente sondaggio secondo cui il 60% degli Israeliani vuole il cessate il fuoco. A questo vanno aggiunte le costanti manifestazioni per le città per manifestare contro il governo Netanyahu,

David Grossman, celebre scrittore israeliano, con una poesia ha invitato i suoi a combattere nelle strade contro il Governo Netanyahu. Il riconoscimento dello Stato di Palestina sarà necessario ad evitare l’ulteriore escalation del paventato attacco israeliano nel sud del Libano che avrebbe ulteriori drammatiche conseguenze. Le armi devono tacere, subito. Fermiamo la carneficina!

Carmen di Lauro invece riflette su cosa vuole l’opinione pubblica

Inviterei i colleghi della maggioranza a parlare con le persone fuori, a chiedere cosa pensano, a parlare con i giovani. Vi accorgerete che siete rimasti soli.

E cita Tiziano Terzani:

Le guerre iniziano nella mente degli uomini….ed.è nella mente degli uomini che bisogna costruire la difesa della pace. Abbiamo sviluppato una grande conoscenza, ma non la conoscenza della nostra mente e ancor meno quella della nostra coscienza.

Un primo passo per la coscienza collettiva è il riconoscimento dello stato di Palestina. Per Carmen di Lauro non è solo un atto politico, ma doveroso.

Il popolo palestinese ha diritto a uno stato proprio, significa dare speranza, legittimità e futuro ai bambini sopravvissuti. 16.000 bambini uccisi! Guardiamoci dentro, abbandoniamo la vigliaccheria, dobbiamo smetterla di sottometterci al sistema di potere che caratterizza il blocco occidentale. Solo così forse potremo avere la pace, il perdono mai.

Interpellato dal presidente della Camera Fontana, il Governo si riserva di intervenire successivamente, quindi il seguito della discussione viene rinviato ad altra seduta.

Federica Sozzi

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