Con la necessità imperante a livello globale di disporre dei rifiuti di plastica e l’impegno dimostrato da enti e governi nazionali e internazionali per intraprendere un percorso di smaltimento sostenibile, la produzione di un enzima in grado di scindere i materiali plastici a base di PET potrebbe rappresentare una valida la soluzione.
Sono circa 359 milioni le tonnellate di plastica prodotte annualmente a livello globale, delle quali 150/200 milioni si accumulano inevitabilmente nell’ambiente e in natura. Capire come disporre di questi rifiuti e implementare la catena di riciclo rappresenta per molte aziende una vera e propria corsa all’oro.
Il PET (polietilene tereftalato) è una resina termoplastica adatta al contatto alimentare e , con oltre 760 milioni di tonnellate prodotte annualmente, è il composto più facilmente reperibile nei tessuti o negli imballaggi. Ad oggi, il metodo di riciclo più utilizzato dei materiali plastici rimane quello termomeccanico che comporta però un dispendio notevole delle proprietà meccaniche del materiale.
Secondo un articolo pubblicato sulla rivista Nature, è stato sintetizzato un enzima che sarebbe in grado di depolimerizzare questo composto per oltre il 90% in 10 ore. Enzima che permetterebbe di riciclare le bottiglie di plastica e produrne di nuove: ad oggi, il PET riciclato lo troviamo principalmente in vestiti o tappeti.
Una scoperta di grande rilevanza, che genera alte aspettative nell’azienda che ne segue lo sviluppo, la Carbios, che, grazie alla partnership con grandi aziende come l’Oréal e Pepsi, punta ad arrivare al riciclo con l’enzima su scala industriale nel giro di cinque anni.
L’enzima analizzato è stato geneticamente modificato per migliore le capacità di dissoluzione dei polimeri del PET di cui sono composte le bottiglie di plastica. Un costo di produzione che è pari al 4% del costo di produzione della plastica vergine.
“Siamo la prima compagnia a portare questa tecnologia sul mercato” ha dichiarato Martin Stephan, Vice Capo Esecutivo di Carbios.
“Sappiamo che la plastica apporta un aiuto notevole alla società, nel settore alimentare, medico, assistenziale e dei trasporti. Il problema rimangono ovviamente i rifiuti”. Aumentare e implementare i servizi di smaltimento rimane dunque la chiave per non inquinare l’ambiente.
Un passo significativo nel sistema circolare del riciclo del PET, che, se varato su larga scala, genera non solo una diminuzione dell’utilizzo del petrolio, ma anche il taglio delle emissioni di carbonio e lo spreco energetico.
Chiara Nobis