Quando l’amore mette a nudo può far male. Molto male. Lo sanno bene uomini e donne umiliate da chi diceva di amare loro, e i propri fragili corpi rubati e regalati al mondo sotto forma di foto che dovevano restar per sempre un intimo segreto. Un singolo gesto che insieme all’ignoranza può distruggere vite.
La società di analisi, ricerche e gestione della reputazione online TF Group srl, ha condotto per conto di Permessonegato.it APS, no-profit che si occupa del supporto relativo alle vittime di discorsi d’odio, Pornografia non consensuale e di violenza, una ricerca circa il Revenge Porn in Italia, la quale ha fatto emergere dati sconcertanti, stimando una somma di circa 2 milioni di vittime di Revenge Porn in Italia, divisi in un 70% per le donne e 30% per gli uomini.
Vittime che in maniera innocente hanno mandato contenuti espliciti per piacere, o per accontentare i primitivi desideri di coloro a cui quelle stesse vittime di Revenge Porn in Italia avrebbero giurato fiducia totale.
La stessa fiducia spezzata dal proprio indifeso corpo postato in rete senza il loro consenso, il quale evento trasforma le vittime di Revenge Porn in Italia, da persone a oggetti sessuali su gruppi composti da mostri, burattini erotici su cui poter sbavare, desideri barbari mal visti alla totale disposizione di una massa informe di pseudo persone.
Ma il dato più sconcertante, è che di un campione di veri e propri carnefici, autori di un gesto così vile, solo il 13% si dichiara pentito.
Come se l’aver rovinato, e talvolta tolto la vita ad un’essere umano, sia un qualcosa di poco conto, un gesto di caratura pari a quello dell’essere lasciati, evento che è tra i principali moventi di questi atti barbarici di Revenge Porn in Italia.
I dati di un’umiliazione erotica
Sempre dalla stessa indagine si può notare come l’età media delle vittime di Revenge Porn in Italia, le quali coprono circa il 4% totale della popolazione italiana, sia di 27 anni.
Il 17% degli italiani e il 35% delle vittime invece, purtroppo non si rende conto che il Revenge Porn in Italia costituisca un reato, il quale è punibile con una pena che può andare da uno a sei anni di carcere, e il pagamento di una multa il cui prezzo oscilla tra i 5.000 a 15.000 euro.
Circa il 50% delle vittime di Revenge Porn in Italia non denuncia l’accaduto, e il 10% non lo fa per la paura delle conseguenze che possono partire dai pensieri di un mostro ferito, mentre il 7% non procede a denunciare gli eventi per la scarsa fiducia riposta nel sistema giudiziario.
Inoltre, circa 1 italiano su 6 ha prodotto questo tipo di contenuti, e la metà di essi ha ammesso di averli condivisi con altri non curanti delle conseguenze.
Tra le vittime di Revenge Porn in Italia, circa il 16% arriva a tentare il suicidio o atti di autolesionismo.
Fortunatamente però, in Italia esso è un problema che riesce ad avere le proprie lotte interne ed esterne, facendo sì che vengano creati mezzi che possano aiutare le vittime a superare questo evento così traumatico, come la nascita del primo sportello gratuito per le vittime di Revenge Porn in Italia.
L’umanità celata dietro un grande aiuto
Il servizio si chiama Primo soccorso psicologico e comprende fino a tre consulenze virtuali, a cui si può accedere su prenotazione attraverso il proprio smartphone, con una disponibilità di 24 ore su 24, 7 giorni su 7, nella helpline di PermessoNegato.
Inoltre vi è la possibilità di avere un’ulteriore counseling, ovvero il supporto di una persona che aiuta a superare tutto ciò trovando soluzioni pratiche insieme alla vittima.
Sicuramente un servizio gratuito di questo calibro, potrà essere un aiuto miracoloso per tutte quelle persone che vivono con un senso di sporcizia sulla propria pelle, che pensano di essere loro l’errore, di aver meritato ciò che è successo e di aver scatenato loro stesse questa enorme catena legata al Revenge Porn in Italia, fenomeno che purtroppo da il via a conseguenze psicologiche devastanti.
Le conseguenze per le vittime di Revenge Porn in Italia
Abbiamo visto precedentemente i dati relativi a intenzioni suicidarie e autolesive, ma sono molteplici e disastrose le conseguenze psicologiche per le vittime di Revenge Porn in Italia in seguito a eventi di tale entità.
Oltre quelle personali come depressione, disturbi d’ansia e disturbi post traumatici, vi sono anche conseguenze sociali a causa del bigottismo e dell’ignoranza di persone che vedono il corpo come un tabù, come un qualcosa da nascondere a prescindere, non curanti soprattutto del fatto che in generale, pensiero bigotto o meno, la vittima non ha nulla a che fare con questi eventi, non ha commesso errori di nessun tipo, tutto ciò che ha fatto è stato solo fidarsi, inconsapevolmente, della persona sbagliata.
Andando nello specifico, le conseguenze a livello sociale sono molteplici, come isolamento, stigma familiare, lavorativo, bullismo, ricatti da parte di chi ha già quella foto tra le mani, minacciandone quindi una diffusione ulteriore, allontanamento da qualsiasi ambiente, e continui commenti che fanno vivere le vittime di Revenge Porn in Italia con un senso di vergogna perpetuo.
L’idea che chi nella totale innocenza invii foto esplicite a qualcuno di cui si fida, se la vada a cercare, deve finire il prima possibile.
Nessun gesto, nessuna foto, nulla, potrà mai essere un movente per abusare dell’intimità di una persona esponendo il tutto come un trofeo.
E la colpa non appartiene alle vittime del Revenge Porn in Italia, ma solo al mostro che ha deciso di prendere quei corpi e renderli accessibili a tutti, rendendo a sua volta accessibile la psiche delle vittime a demoni e categorizzazioni massacranti.
Conclusioni
Viviamo in una società dove sembra che ogni ferita debba esser curata distruggendo la vita altrui.
Una società dove non esiste l’andare oltre, il perdono, la convivialità.
Il nostro è un mondo dove il termine di una relazione è un motivo più che valido per rovinare qualcuno, dove la sacralità del corpo viene mercificata senza consenso e senza provare il minimo rimorso per le vittime del Revenge Porn in Italia che ogni anno perdono la vita a causa di tali gesti.
Donne e uomini, i quali hanno pensato semplicemente di vedere le loro carni glorificate solo da chi aveva avuto l’occasione di poter amare quello stesso corpo in tutta la sua intimità.
Persone che scegliendo di condividere ogni centimetro di sé, desiderosi solo di amore, e di amare, si ritrovano invece a veder giovare di quello stesso momento privato migliaia e migliaia di persone che invece vedono quella carne alla stregua di uno spettacolo gratuito privo di sentimenti.
Ma allora se l’amore è solo una merce di scambio barattata con la vendetta, cosa resta di questo mondo superficiale ed egoista? Riusciremo a trovare un’epoca in cui il corpo amato possa restare amato da una sola persona, anche dopo la fine di quello stesso amore? Un’epoca dove chi sceglie di mostrarsi a quella persona con la quale aveva desiderato passare la vita intera, non veda il proprio corpo e la propria essenza nei siti più disparati, costringendola quindi a far finire quella stessa vita avente come ultimo pensiero l’illusione di un ti amo trasformatosi poi in morte.