Respingimento dei migranti: famiglia siriana fa causa a Frontex

Respingimento dei migranti

Il respingimento dei migranti causa la negazione del diritto di richiedere protezione internazionale. Tale azione crea un respingimento a catena fra vari stati spesso con metodologie e trattamenti disumani. In un caso, accaduto nel 2016 in Grecia, una famiglia siriana che aveva presentato la domanda di asilo è stata deportata dal paese e ciò ha comportato gravi violazioni dei diritti fondamentali. Oggi la famiglia chiede giustizia.

Nell’ottobre 2016 una famiglia siriana è stata deportata dalla Grecia alla Turchia con un aereo. Questo respingimento dei migranti è accaduto nonostante la famiglia avesse presentato domanda di asilo nel paese. La domanda non aveva ancora ottenuto un risultato. Oltre alla negazione dell’elaborazione della loro domanda di asilo in Grecia, i bambini di 2, 5 e 7 anni hanno subito un trattamento disumano e degradante durante il volo.

Come riporta “Not on our border watch, una campagna sostenuta dalle Ong europee, Frontex ha successivamente rifiutato di analizzare la propria responsabilità su quel respingimento illegale della famiglia. In tal modo, si sono violati più volte i diritti fondamentali di quelle persone.

Cinque anni dopo questa famiglia ha portato il caso alla Corte di giustizia europea. Ѐ la prima richiesta di risarcimento di questo genere contro Frontex alla Corte di giustizia e questo potrebbe costituire un precedente.

Per la prima volta, Frontex affronta un’azione di risarcimento danni in cui è ritenuta responsabile per la sua parte nei respingimenti illegali alle frontiere europee.



“I rifugiati non hanno mai avuto la possibilità di far elaborare la loro richiesta di asilo.”

Uno dei punti fondamentali del caso è che la famiglia non ha ricevuto una risposta negativa che ha portato al rimpatrio in Turchia. Quindi questa pratica di cosiddetto respingimento è avvenuta “in una delle ‘operazioni congiunte’ che l’agenzia conduce con il personale degli Stati membri dell’Ue”.

Il respingimento di questa famiglia, purtroppo, non è un caso isolato. Sulla rotta balcanica che va dalla Grecia fino ai confini di nord est dell’Italia, centinaia di migranti sono respinti verso i paesi confinanti. Il caso della famiglia siriana è importante perché tutto era documentato, compresa la loro richiesta di asilo prima dell’espulsione. Ѐ più che mai fondamentale che un’agenzia europea, finanziata dai contribuenti europei, venga ritenuta responsabile per le violazioni dei diritti umani alle frontiere dell’Unione.

Come tutti i suoi Stati membri, anche le agenzie europee devono salvaguardare i valori dell’Ue, cioè il pluralismo, la tolleranza, la giustizia, la solidarietà, la non discriminazione e l’uguaglianza. 

Respingimento dei migranti: cosa sappiamo su ciò che è accaduto?

Frontex aderisce rigorosamente alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e ai pertinenti strumenti di diritto internazionale e dei diritti dell’uomo, tra cui la Convenzione sullo status dei rifugiati del 1951 e il suo protocollo del 1967.

Il regolamento afferma che Frontex deve garantire i diritti fondamentali e il diritto di chiedere asilo ai sensi del 2016/1624. Nel caso specifico della famiglia siriana, il padre aveva già dichiarato di non sapere della deportazione in Turchia. Inoltre, le autorità, durante il volo, nonostante i figli piccoli, hanno separato la famiglia. Uno degli avvocati della famiglia, Lisa-Marie Komp ha dichiarato che:

Il trattamento dei minori durante il volo era esso stesso in violazione dei diritti dei minori sanciti dall’articolo 24 della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue.

Il 9 marzo si è tenuta la prima udienza del processo contro Frontex. “Not on our border watch” ha seguito tutto il dibattimento riportando sulla pagina Twitter tutti gli aggiornamenti. Ci sono vari passaggi che indicano i fallimenti procedurali da parte di Frontex. Tutti dovrebbero avere diritto di asilo e di accesso ad un processo equo.

 

Nazlican Cebeci

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