Respingimento dei migranti: il tribunale condanna il Viminale

Respingimento dei migranti

Il tribunale di Roma ha condannato il ministero dell’Interno a risarcire un richiedente asilo pakistano respinto dall’Italia in Slovenia. È una decisione importante sul tema del respingimento dei migranti.

Il respingimento dei migranti si trasforma successivamente in riammissioni a catena sulla rotta balcanica. Anche in questo caso un cittadino pakistano è stato trattenuto e respinto dall’Italia in Slovenia, poi in Croazia e successivamente in Bosnia Erzegovina, “nonostante l’ingresso in Italia fosse avvenuto il 17 ottobre del 2020 e con la contestuale manifestazione di volontà di domandare protezione internazionale.”

Con la decisione del 9 maggio 2023, il tribunale di Roma ha accolto il ricorso del richiedente asilo. Il ministero dell’Interno sarà costretto a risarcire 18.200 euro per i danni ingiusti causati e per una serie di violazioni dei suoi diritti fondamentali.



Il respingimento è illegale?

Da anni le associazioni dei diritti dei migranti, gli attivisti e le ong denunciano le riammissioni. Nel gennaio 2021, per la prima volta un giudice si pronunciava sugli effetti dell’accordo bilaterale del 1996 a seguito di un altro ricorso sul tema. Sempre un cittadino pakistano era stato respinto dall’Italia. Il respingimento in Slovenia si era trasformato in successive riammissioni a catena. Questo atto aveva compromesso la sua possibilità di accesso al diritto di asilo.

Con la sentenza di maggio, il Tribunale ha ribadito l’illegittimità della procedura di riammissione attuata al confine sulla base di un accordo siglato tra Italia e Slovenia nel 1996. Il Parlamento italiano, però, non ha mai ratificato questo accordo.

Due anni fa il governo italiano aveva sospeso la procedura di respingimento dei migranti. L’attuale governo Meloni ha deciso di ripristinarla nel novembre 2022.

La pratica di respingimento dei migranti, com’è stabilito anche dalla sentenza, è illegale perché tale pratica viola le norme interne ed europee e anche il diritto internazionale.

Nazlican Cebeci

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