Un nuovo ponte che significa rinascita per una città profondamente ferita. Dopo il crollo del ponte Morandi, il 14 agosto scorso, Genova ha faticato a riprendersi. In lutto per le 43 vittime, ha dovuto poi fare i conti con i disagi causati dalla mancanza di quel collegamento importante per la città.
Adesso però è il momento di concentrarsi sul futuro, che si presenta luminoso grazie a una collaborazione che promette grandi risultati.
L’idea alla base della ricostruzione del nuovo ponte viene dal cuore di uno dei figli più illustri della città, l’architetto genovese Renzo Piano, che ha donato i disegni. La realizzazione dell’opera è affidata a Salini Impregilo, Fincantieri e Italferrer. Renzo Piano sarà il supervisore tecnico del progetto.
IL PROGETTO
Un’opera che dovrebbe essere realizzata entro un anno, a partire dalla demolizione del vecchio ponte. La nuova struttura costerà oltre 200 milioni e sarà costituita da un impalcato di acciaio perché il ponte, ha dichiarato Renzo Piano durante la conferenza stampa,
“… diventa più sottile, ma più sicuro, se lo facciamo tutto in acciaio… E’ un punto che deve raccogliere energia nel giorno e di notte restituirla”
Il nuovo ponte, stando ai disegni, dovrebbe avere una forma simile allo scafo di una nave, prevede inoltre panelli fotovoltaici e una barriera antivento. La travata dell’impalcato comprenderà 20 campate e sarà lunga 1100 metri. Fanno parte del progetto anche 19 pile di cemento armato di sezione ellittica poste l’una a 50 metri dall’altra. Solo sul torrente Polcevera e lungo le linee ferroviarie la distanza arriverà a 100 metri.
LA RINASCITA
Già dal dicembre 2019 si dovrebbe terminare il completamento dell’impalcato in quota. Genova potrà allora cominciare a guardare al futuro con occhi diversi, riprendersi la sua vita e tornare a camminare libera da impedimenti. Ma lo farà senza dimenticare. Il nuovo ponte ospiterà, infatti, 43 torri faro, in omaggio alle vittime della tragedia.