Continuano le polemiche in casa Pd. La minoranza, infatti, continua a sostenere che la politica indicata da Renzi nel suo libro sia troppo di destra, soffermandosi, in particolare, sull’ormai famoso slogan leghista “Aiutiamoli a casa loro”
Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, è stato il primo a rispondere in prima persona a Matteo Renzi sul tema migranti.
“Non ci possiamo tirare indietro rispetto al dovere di salvare le persone in mare – ha detto -, ma contemporaneamente dobbiamo chiedere all’Europa di ripartire questo sforzo”.
Orlando ha poi aggiunto:
“Aiutarli a casa loro non è proprio uno slogan della sinistra. Aiutarli a casa loro è anche giusto nel senso che bisogna sviluppare dei progetti di cooperazione, ma nel frattempo il flusso di arrivo di migranti continuerà e questo va gestito congiuntamente con l’unione Europea”.
Alla protesta si sono poi aggiunti Giuseppe Sala e Michele Emiliano. Il sindaco di Milano, in un post su Facebook poi eliminato, ha definito il messaggio di Renzi disorientante, dichiarando
“Non credo che questo problema si possa risolvere con un post se no diamo la possibilità ai nostri avversari di strumentalizzare. Può darsi dunque che quell’affermazione avesse una logica ma messa in questo modo diventa disorientante. Prima di cambiare rotta, dunque, ragioniamoci”.
Sala ha poi aggiunto: “Non credo che si debbano avere tabù su questi temi, purché se ne discuta” e si è detto “un po’ sorpreso” riguardo a questa dichiarazione dell’ex premier. “Non so se questa sia la soluzione ma parliamone” ha invitato, ricordando che la città di “Milano è in sofferenza da tanto tempo”, “tuttavia non vogliamo cambiare rotta” ha affermato. La “questione fondamentale”, secondo il primo cittadino milanese e’ “trovare le formule per farli lavorare”. Su questo “anche la sindaca di Torino si sta muovendo ma bisogna trovare una soluzione per andare avanti”. Naturalmente Sala si dice consapevole che questa “questione sta molto a cuore alla gente”.
Dal governatore della Puglia, invece, è arrivata la critica più pesante:
“Quella di Renzi sui migranti è stata una battuta infelice, ancora più infelice se isolata dal contesto. Eviterei ulteriori polemiche e mi concentrerei sul trovare soluzioni. Una politica che trova soluzioni concrete al problema dell’immigrazione è una politica permanente, non una politica di emergenza. Il Pd se, insieme allo ius soli, immagina azioni di cooperazione assieme ai paesi in via di sviluppo per limitare il fenomeno in partenza, farebbe una cosa ragionevole. Ovviamente continuando ad impegnarsi sulle politiche dell’accoglienza. In questo senso mi verrebbe da dire ‘per fortuna che c’è Papa Francesco!’. Purtroppo la timidezza dei politici europei dà al Papa il compito di dirci, con la solita intelligente ed affettuosa cura, quello che dobbiamo fare”.
Lodi, invece, arrivano dal primo ministro Paolo Gentiloni, che, dal G20di Amburgo, dichiara che la proposta di Renzi è sensata e ragionevole
Francesco Merendino