Reddito di cittadinanza e quota 100: approvato in consiglio il testo definitivo

reddito di cittadinanza

Il governo ha approvato quota 100 e reddito di cittadinanza, le due riforme cardine delle campagne elettorali di Lega e M5s, per un costo di 22 miliardi.

Il reddito di cittadinanza: tempi, somme erogate e requisiti

Il sito per il reddito di cittadinanza sarà attivo da febbraio e da marzo si potranno presentare le domande. Chi preferisse un ‘contatto umano’ potrà recarsi ad uno sportello postale o ad un Caf. L’Inps verificherà i documenti presentati e da fine aprile il reddito inizierà ad essere erogato tramite una carta elettronica di Poste italiane.

Una persona che vive da sola avrà fino a 780 euro al mese, una famiglia con 2 adulti e 2 minorenni avrà fino a 1180 euro. Sarebbero 1,32 milioni i nuclei familiari che beneficeranno del reddito di cittadinanza, di cui 164 mila stranieri (l’8% dei nuclei beneficiari).

Il reddito di cittadinanza deve essere speso entro un mese, altrimenti andrà perso. L’idea di Di Maio è di aiutare così sia chi è senza lavoro, sia commercianti e piccoli negozi, facendo girare l’economia.

Chi è adeguatamente formato deve sottoscrivere un contratto chiamato ‘patto per il lavoro’. La prima offerta di lavoro sarà proposta entro 100 km dalla residenza. Qualora si rifiutasse la prima offerta, la seconda può essere proposta a più di 100 Km e la terza in tutta Italia. Chi non è adeguatamente formato dovrà sottoscrivere un ‘patto per la formazione’, mentre chi non può né lavorare né formarsi dovrà sottoscrivere un ‘patto per l’inclusione sociale’ e fare otto ore di lavori sociali a settimana. Tutti coloro che non sottoscrivono il patto, che non partecipano alle formazioni o che rifiutano le offerte di lavoro, decadono dal progetto.

Secondo Di Maio le offerte di lavoro a distanza crescente disincentivano a rifiutare il primo lavoro. Peccato che questo presuppone ottimisticamente che ci sia il lavoro per tutti coloro che usufruiranno del reddito di cittadinanza, dando gli sgravi alle imprese (fino a 18 mesi di sgravi fiscali per chi assume chi usufruisce del reddito di cittadinanza) e l’incentivo all’autoimprenditoria (fino a 16 mesi di assegno per chi usufruisce del reddito e decide di aprire un’azienda).

Il reddito di cittadinanza: obblighi da rispettare

I Centri per l’impiego e i Comuni sono invitati a rilevareuna eventuale non veridicità dei requisiti economici, reddituali e patrimoniali dichiarati’ e a segnalarli all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza. Quindi spetterà principalmente all’onestà intellettuale e all’impegno dei Centri per l’Impiego e ai Comuni il compito di vigilare sui reali aventi diritto al reddito. E’ comunque prevista una pena fino a 6 anni di carcere a chi dichiara il falso.

Sono previste anche una serie di sanzioni per chi non rispetta gli impegni presi con lo Stato.
La prima mancata presentazione al Centro per l’impiego comporterà la decurtazione di una mensilità di reddito, dopo la seconda verranno stoppate due mensilità e in caso di ulteriore mancata presentazione si perderà del tutto il beneficio. Per chi non partecipa all’orientamento, è previsto subito il taglio di due mensilità. Chi non partecipa ai successivi incontri di orientamento non avrà più diritto al reddito. In caso di mancato rispetto del Patto di inclusione, dopo la seconda violazione ci si vedrà togliere tre mensilità, che salgono a sei dopo il terzo richiamo formale. In seguito, se non si rientra nei ranghi, si perderà il sussidio.

E’ confermata l’istituzione delle “pensioni di cittadinanza”: per i nuclei composti esclusivamente da uno (780 euro) o più componenti (fino a 1032 euro) di età pari o superiore a 67 anni. C’è stata quindi una riduzione dei beneficiari, dato che inizialmente era prevista anche per i nuclei di over 65. E’ prevista una cifra aggiuntiva per 255mila nuclei familiari con persone con disabilità.

Quota 100 e riscatto della laurea

Il cavallo di battaglia di Salvini, quota 100, prevede 62 anni d’età e 38 anni di contributi per andare in pensione, senza penalizzazione dal punto di vista economico.
I lavoratori privati che hanno raggiunto i requisiti entro il 31 dicembre 2018 potranno andare in pensione dal 1 aprile 2019, mentre gli statali che hanno raggiunto i requisiti dall’entrata in vigore del decreto potranno andare in pensione dal 1 agosto 2019.
La pensione non è più legata all’aspettativa di vita. Sarà possibile riscattare la laurea a condizioni agevolate fino a 45 anni. Interessante è il Fondo Bilaterale per il ricambio generazionale: si può accedere per andare in pensione tre anni prima di quota 100 a patto che ci sia un’assunzione.
La spesa per la quota 100 è proporzionale al numero di persone che ne faranno richiesta. Salvini ha dichiarato che se la richiesta sarà inferiore del previsto, i soldi che avanzeranno saranno reinvestiti nel taglio delle tasse.
Nella bozza circolata, è presente anche una clausola ‘salva-spesa’ per evitare invece eventuali sforamenti di bilancio dovuti alla quota 100. E’ previsto un monitoraggio bimestrale dell’Inps che farà scattare i tagli al ministero del Lavoro.

Per Di Maio aver garantito le misure promesse è simbolo dell’affidabilità del governoSalvini ha ringraziato il premier e il vicepremier Di Maio, mentre ha mandato delle frecciatine ad alcuni suoi colleghi detrattori della manovra:

Luigi e Giuseppe, vi dico grazie, sono stati sette mesi entusiasmanti e i prossimi dieci anni lo saranno altrettanto… Dedico questa decina di paginette alla signora Fornero, la signora piangente, e al signor Monti, non se ne fanno ancora una ragione…io conto di fare il ministro ancora a lungo.

Chi ha assistito alla conferenza stampa ha notato che Salvini ha mostrato un cartello diverso da quello di Luigi Di Maio e Giuseppe Conte (si veda la foto di copertina). Mentre il premier e il vicepremier pentastellato mostrano fieri i cartelli con scritta  ‘Quota 100′ e ‘Reddito di cittadinanza’, quello del vicepremier leghista presenta solo la scritta ‘Quota 100’.  Subito si è scatenata la polemica per questo gesto, che è stato interpretato da molti come una  netta presa di distanza di Salvini verso il reddito di cittadinanza.  Questo gesto ha gettato un’ombra su un momento di gioia condivisa nel governo.                                                                                                                   

Teresa Franco

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