Quattro mesi fa tra polemiche e confusione prendeva il via il Reddito di Cittadinanza, ma qualcosa è andato storto.
A dare l’allarme sono i consulenti del lavoro che denunciano poca chiarezza nella normativa sul reddito di cittadinanza e siti internet non funzionanti.
Una lacuna che colpisce direttamente l’Italia più povera e che vede le imprese nell’impossibilità di assumere lavoratori in stato di difficoltà.
Le difficoltà delle imprese
La prima difficoltà che incontra un’impresa nell’assumere cittadini con il reddito di cittadinanza sta a monte: non possono registrarsi nell’apposito sito perché non funziona.
A livello pratico ed economico poi non è ancora oggi chiaro come ottenere i millantanti sgravi fiscali per l’assunzione di un avente diritto.
Per dare una smossa al sistema Dario Montanaro, presidente dell’associazione dei consulenti del lavoro, ha scritto una lettera al vicepremier Di Maio e al presidente Inps Pasquale Tridico.
Una smossa al sistema
La lettera di Dario Montanaro, datata al 18 luglio, ha dato una bella smossa alle cose. Già il giorno successivo sul sito dell’Ampal le imprese potevano segnalare la propria disponibilità a nuove assunzioni.
Tuttavia il sito continua a malfunzionare, a sottolineare nuovi inghippi ci pensa Alessia Noviello, consulente del lavoro di Roma. La professionista denuncia le carenze del sito e sottolinea l’impossibilità di contattare il numero vere che squilla a vuoto.
Ampal ammette che il sistema non si sta rivelando efficiente e funzionale ma anche la normativa che regola le assunzioni non è del tutto chiara.
Tra i punti maggiormente oscuri la stessa selezione degli aventi diritto da parte delle imprese dato che, almeno per il momento, non possono accedere alle liste dei percettori di Rdc.
Tempi incerti per i percettori di Reddito di Cittadinanza
L’intero iter dietro alle assunzioni dei percettori di Reddito di cittadinanza è lungo e tortuoso.
Le imprese, infatti, dovranno prima registrare la loro disponibilità sul sito dell’Anpal. Queste verranno poi inviate alle Regioni che, a loro volta, le gireranno ai centri dell’impiego.
Ma non finsice qui, i centri dell’impiego dovranno poi inviare i dati delle assunzioni all’Inps. Solo a questo punto potranno essere calcolati e riconosciuti gli sgravi fiscali alle imprese.
Dopo quattro mesi dall’avvio del Reddito di cittadinaza non ci sono ancora state assunzioni e le tempistiche per uscire da questo impasse non sono ancora chiare.
Emanuela Ceccarelli