Qualsiasi “record” rappresenta una rarità. Un evento che per qualità o quantità, nel manifestarsi, rompe con il passato, segnando il compiersi del nuovo. Perciò l’abuso di tale termine detiene una pericolosa insidia: porta l’opinione pubblica all’abitudine uditiva, assopendo, se non cancellando, la rilevanza della parola
Questa progressiva perdita di valore crea danni irreversibili, specialmente in relazione allo spinoso tema climatico. L’ondata di calore che attraversa l’Europa sta incendiando specialmente i territori occidentali, ma il suo irrefrenabile propagarsi, alimentato dal vento, sembra riscontrare una preoccupazione superficiale, a tratti astratta. Eppure le conseguenze sono spaventosamente concrete: oltre alle migliaia di persone costrette ad evacuare, centinaia di esse muoiono a causa delle eccessive temperature. È un nuovo record storico ma abbiamo smesso di avere paura.
I dati
In Gran Bretagna, comunica il Met Office, sono stati registrati all’aeroporto di Heathrow 40,2 gradi. È la prima volta in assoluto che si superano i 40 gradi.
Downing Street ha dichiarato lo stato d’emergenza nazionale data la gravità della situazione, priva di precedenti. L’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito, ha emesso il massimo livello di allerta: «malattie e morte possono verificarsi anche tra le persone in forma e in salute, e non solo nei gruppi ad alto rischio».
Per la Spagna e il Portogallo, le fiamme divengono minaccia tangibile alla sopravvivenza stessa. Attorno a Malaga sono 3000 le persone al momento costrette a fuggire dalla propria residenza. Castilla y León e Galizia, bruciano. Il fuoco intimidisce violento, anche il Parco Nazionale Monfrague, in Estremadura.
Almonte, comune dell’Andalusia, il 14 Luglio ha toccato i 45.7 gradi stando ai dati dell’agenzia statale di Meteorologia. Si stima siano almeno 84 le morti in eccesso registrate in questi giorni direttamente connesse al calore estremo. Secondo la direzione generale della Sanità portoghese, invece, l’eccesso di mortalità registrato nella settimana che va dal 7 al 13 luglio sarebbe di almeno 238 persone.
Météo France comunica che in 64 comuni francesi è stato battuto il record di caldo assoluto, principalmente lungo la costa atlantica. Nel Sud Ovest della Francia oltre 14mila persone sono state allontanate dalle loro case. Nella Gironda, ad ardere sono stati più di 10.500 ettari di foresta.
“Numerose proiezioni scientifiche indicavano il 2050 come l’anno del Cambiamento Climatico estremo con temperature fino a 40°C all’ombra anche sul Nord Europa, in particolare sulle Isole Britanniche” dicono gli esperti de ILMeteo.it, quella previsione si è verificata ben 28 anni in anticipo.
L’abuso della parola
Il fondamentale pericolo connesso alle incessanti ripetizioni delle accezioni come “Caldo record” o “temperature record” è connesso con la rapida scomparsa del timore che l’eccessiva familiarità produce.
Subentra repentina l’abitudine e contemporaneamente il suo ingresso, prevede l’uscita di scena un attore essenziale: la capacità di reagire, velocemente e prontamente, all’insidia.
Il rischio reale è che la consuetudine porti ad un agire ritardatario se non a una deleteria inazione.
Se a prevalere è il torpore dell’indifferenza, quando l’intera casa brucia, cenere, con lei, saremo tutti.