Recensione maleducata del cliente alla pizzeria “Le Vignole”

Presso la pizzeria “Le Vignole” di Sant’Angelo Lodigiano è arrivata la recensione maleducata del cliente.

Nel 2024 non bisogna sorprendersi di sentire ancora dei commenti negativi sugli omosessuali e sui disabili. Sembra che il nostro Paese non voglia comprendere che siamo tutti uguali e che nessuno deve essere discriminato in base al proprio orientamento sessuale o in riferimento alla propria disabilità. Ognuno è unico a modo suo, e non abbiamo il diritto di prendere in giro chi non conosciamo, non sapendo nemmeno le battaglie che deve affrontare quotidianamente. Ciononostante, presso Sant’Angelo Lodigiano è stata rilasciata una recensione maleducata del cliente dopo aver mangiato nella pizzeria “Le Vignole”.

In ogni caso, è inaccettabile e risulta difficile comprendere come ci sia ancora della gente che non si sente a proprio agio in presenza di omosessuali e disabili.

La recensione maleducata del cliente alla pizzeria “Le Vignole”

È diffusa ormai la pratica di lasciare le recensioni o le stelline ogni volta che usciamo da un ristorante o da una pizzeria, ma anche da un qualsiasi negozio in cui abbiamo comprato. Forse, non tutti sanno che le recensioni per alcuni negozi, ma soprattutto per alcune catene, sono di estrema importanza. Dietro a un comune negozio, noto anche per la sua fama, si nasconde un capo che crea pressione sui suoi dipendenti, ricordando l’importanza di queste banalissime stelline. Ma attenzione, una stellina non è sufficiente, bisogna richiedere al cliente il massimo, ossia, il più delle volte, cinque.



Così, è successo che presso la pizzeria “Le Vignole” di Sant’Angelo Lodigiano, un cliente ha lasciato una recensione per niente educata, abbinata a una misera stellina. Il cliente ha scritto:

«Mi hanno messo a mangiare di fianco a dei gay, non mi sono accorto subito perché sono stati composti, e un ragazzo in carrozzina che mangiava con difficoltà, mi spiaceva ma non mi sono sentito a mio agio peccato perché la pizza era eccellente e il dolce ottimo, ma non andrò più».

Questa recensione dà modo di pensare alla società in cui viviamo. Questa esperienza culinaria è stata “rovinata” dalla presenza di questi clienti, ricordati da lui come “gay” e “disabili”.

Non tarda ad arrivare la risposta della proprietaria

Dopo la prima parte in cui ringrazia il cliente per l’impegno dimostrato nel valutare il servizio della pizzeria, le parole si fanno più pesanti:

«[…] ci tenevo a farle presente che il nostro locale è aperto a tutti e i requisiti che chiediamo ai nostri ospiti sono l’educazione e il rispetto verso ognuno […] non selezioniamo i clienti in base ai loro gusti sessuali e men che meno in base alla disabilità».

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A firmare questa risposta è stata direttamente la proprietaria della pizzeria, ossia Giovanna Pedretti. Da tale risposta, si può evincere come la proprietaria abbia dato una risposta molto educata rispetto alla recensione maleducata del cliente. Sicuramente, Giovanna ha fatto bene a non porsi allo stesso livello del cliente, dimostrando una grande educazione, e, perché no, dandogli così un insegnamento. Non tutti avrebbero risposto con questa calma a una tale recensione, che ancora, non solo è del tutto fuori luogo, si fa fatica a comprendere.

La mancanza di rispetto non ha limiti

La recensione maleducata del cliente non dimostra solo la sua cattiva educazione, ma soprattutto l’assenza del rispetto verso il prossimo. Oggigiorno, gli omosessuali e tutti coloro che appartengono alla comunità LGBT fanno ancora fatica a integrarsi, poiché manca l’accoglienza da parte nostra. Ribadire la loro “diversità”, sebbene non esista, tramite una recensione pubblica non fa altro che aumentare questo divario, che probabilmente impiegherà anni prima di essere colmato.

Uno scenario che fa rabbrividire e che dimostra, ancora una volta, come siamo troppo lontani dal concetto di inclusione, e come viviamo tuttora nel Paleolitico.

 

 

Patricia Iori

 

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