Re Carlo taglia i fondi al principe Andrea: fine delle sovvenzioni reali

Re Carlo taglia i fondi al principe Andrea

Re Carlo taglia i fondi al principe Andrea. Il duca di York dovrà affrontare le spese della Royal Lodge e considerare un trasferimento al Frogmore Cottage.


La decisione di re Carlo di interrompere le sovvenzioni mensili destinate al fratello, il principe Andrea, segna una svolta storica nella gestione della famiglia reale britannica. Per anni, il duca di York ha ricevuto un supporto economico per mantenere il suo stile di vita e continuare a risiedere nella prestigiosa Royal Lodge, residenza storica dei Windsor. Tuttavia, ora sarà chiamato a provvedere autonomamente alle proprie spese. La scelta, ufficializzata da fonti vicine al re, è stata rivelata dal giornalista e biografo reale Robert Hardman, autore di un nuovo libro su Carlo III, in uscita il 7 novembre.

Una decisione di taglio netto: la promessa di Re Carlo

La notizia ha colto di sorpresa molti osservatori della scena reale, anche se per Carlo rappresenta il rispetto di una promessa fatta alla madre, la regina Elisabetta II, prima della sua scomparsa. Durante il suo regno, Elisabetta ha sostenuto Andrea anche nei momenti più difficili, inclusa la crisi che lo ha travolto nel 2019, quando il suo nome è stato associato al controverso caso Jeffrey Epstein. Da allora, Andrea è stato allontanato dagli incarichi pubblici e privato del sostegno ufficiale della Corona, ma il sostegno personale di Elisabetta era rimasto intatto. Ora, con l’avvento di Carlo, questa dinamica si è interrotta.

Secondo quanto riportato da Hardman, il re avrebbe comunicato al biografo che il principe Andrea non è più un peso economico per la monarchia. Dietro questa formula diplomatica si nasconde una decisione ferma: il sovrano intende snellire le spese della famiglia reale e ridurre il proprio sostegno a chi non è impegnato attivamente in compiti istituzionali.

Royal Lodge e la contesa per la residenza

Uno degli aspetti più delicati di questa vicenda riguarda la Royal Lodge, storica residenza situata a Windsor, dove Andrea risiede dal 2003. Un tempo dimora del re Giorgio VI e della regina madre, la Royal Lodge rappresenta un simbolo importante per la famiglia reale. Secondo quanto riferito, Carlo vorrebbe che Andrea si trasferisse al Frogmore Cottage, residenza che, dopo il trasferimento del principe Harry e di Meghan negli Stati Uniti, è rimasta vacante. Il cottage, oltre ad avere una posizione privilegiata all’interno del complesso di Windsor, garantirebbe un livello di sicurezza maggiore grazie all’inclusione nell’area di protezione reale, nota come “anello d’acciaio”.

Tuttavia, Andrea si è opposto alla proposta, rifiutandosi di lasciare la Royal Lodge. Fonti vicine al re descrivono questo atteggiamento come “caparbia ostinazione”, mentre il duca si appella ai termini del contratto firmato al momento del trasferimento, che gli garantirebbe il diritto di rimanere nella residenza.

Come inquilino, Andrea è inoltre responsabile della manutenzione dell’edificio, nonché delle opere d’arte e degli arredi storici che custodisce. La gestione di queste spese potrebbe ora rivelarsi più difficile per il duca, in assenza dei fondi che Carlo gli destinava mensilmente.

Re Carlo taglia i fondi al principe Andrea, ora nuove fonti di reddito e prospettive

Di fronte alla necessità di mantenere uno stile di vita elevato senza il supporto economico del fratello, Andrea avrebbe dichiarato di aver trovato “nuove entrate grazie ai contatti con il commercio internazionale”. La notizia è stata accolta con un certo scetticismo da parte di Buckingham Palace, dove molti ritengono che tali entrate potrebbero garantire stabilità finanziaria solo per un periodo limitato. Secondo alcune stime, le risorse ottenute potrebbero bastare per un anno o due, ma difficilmente sarebbero sufficienti a lungo termine.

La mancanza di sostegno economico potrebbe costringere Andrea a fare scelte drastiche riguardo al proprio stile di vita e a rivalutare la sua posizione all’interno della famiglia reale. Per anni, il duca ha beneficiato di una rete di sostegno costruita attorno a lui dalla regina madre e, successivamente, da Elisabetta II. Tuttavia, Carlo sembra intenzionato a stabilire una nuova rotta, chiedendo a tutti i membri della famiglia di assumersi le proprie responsabilità economiche e di ridurre l’impatto della monarchia sulle finanze pubbliche.

Sicurezza e preoccupazioni per la salute: una scelta motivata dall’affetto?

Non si può aiutare chi non ammette di aver bisogno di aiuto.

Nonostante il taglio dei fondi, fonti vicine al re hanno sottolineato che la scelta di Carlo non è guidata da un desiderio di punire Andrea, bensì dalla volontà di prendersi cura della sua salute e sicurezza a lungo termine. Gli stretti collaboratori del re avrebbero consigliato più volte ad Andrea di trasferirsi al Frogmore Cottage, sottolineando i vantaggi in termini di protezione e sicurezza. Tuttavia, il principe ha respinto queste raccomandazioni, preferendo mantenere la propria autonomia. Secondo fonti interne, questa situazione è fonte di frustrazione anche per le persone più vicine ad Andrea, che vorrebbero vederlo accettare il sostegno offerto dalla famiglia.

“Non si può aiutare chi non ammette di aver bisogno di aiuto” è il commento amaro trapelato da Buckingham Palace. La frase evidenzia le difficoltà di Carlo e del suo entourage nell’approcciare la situazione di Andrea, che appare riluttante ad adattarsi alla nuova realtà della monarchia britannica.

Un segnale di cambiamento per la famiglia reale

Il taglio dei fondi ad Andrea si inserisce in una più ampia strategia di Carlo per modernizzare e rendere più sostenibile la monarchia. Sin dall’inizio del suo regno, il re ha manifestato l’intenzione di focalizzare le risorse su un numero limitato di membri della famiglia reale, riducendo i privilegi per coloro che non svolgono incarichi ufficiali. Questa politica riflette il desiderio di adattare la monarchia alle aspettative della società moderna, in cui trasparenza e responsabilità finanziaria sono considerate valori fondamentali.

La questione del sostegno ad Andrea rappresenta un banco di prova significativo per Carlo, e la sua decisione potrebbe segnare un precedente per altre figure all’interno della famiglia reale. La determinazione di Carlo a mantenere un equilibrio tra tradizione e modernità appare chiara: il re desidera che la monarchia sia non solo un simbolo, ma anche un’istituzione in sintonia con i tempi, capace di gestire in modo oculato le risorse e di rispondere alle esigenze del paese.

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