Ancora una volta una partita di calcio ha raggiunto le luci della ribalta per un episodio di razzismo. Lo sport, sinonimo di lealtà, correttezza e rispetto per l’avversario, in realtà in alcuni casi, per fortuna minoritari, è capace di liberare gli impulsi più beceri degli esseri umani. In particolare, di una parte di coloro che si definiscono tifosi, ma che poco c’entrano con i veri valori dello sport. L’ennesimo episodio di razzismo negli stadi di calcio si è verificato sabato scorso in Inghilterra. Più precisamente, a Londra, nello stadio del Millwall.
Millwall-Derby County
I padroni di casa dovevano affrontare il Derby County (vincitore per 1-0 al termine della gara) in un match valido per la Championship, seconda divisione del calcio inglese. Dopo 280 giorni caratterizzati da partite a porte chiuse, causa Covid, ‘The Den’ (lo stadio del Millwall) riapriva i propri cancelli ai tifosi di casa. Erano ammessi 2.000 spettatori su una capienza totale di poco più di 20.000. Poco prima del calcio d’inizio, i giocatori del Millwall si sono inginocchiati come simbolo di sostegno al movimento Black Lives Matter. In quel momento è avvenuto l’increscioso episodio. Dagli spalti sono partiti sonori fischi in direzione dei giocatori. Non si è trattato di qualche caso isolato (sarebbe stato già grave così), ma della maggioranza dei 2.000 tifosi presenti, tanto che alcuni giocatori hanno rivolto lo sguardo verso le tribune, increduli per quanto stava avvenendo.
Tifosi del Millwall
Non è la prima volta che i tifosi del Millwall si macchiano di un gesto simile. Tanto è vero che all’interno di ‘The Den’ sono presenti cartelli che ricordano come sia un reato usare un linguaggio o comportamenti razzisti e che chi lo fa rischia l’arresto. I fatti di sabato, dunque, non giungono inaspettati. Anche perchè i tifosi della squadra londinese, noti per brutte storie nel periodo degli hooligans, avevano pubblicamente chiesto alla società di smettere di sostenere il Black Lives Matter. Ma la squadra, compatta, si era rifiutata. Aveva ribattuto affermando che “il gesto di inginocchiarci ci offre l’opportunità di mostrare il nostro sostegno alla lotta contro la discriminazione. Vogliamo chiarire che inginocchiarci, per noi, non rappresenta l’adesione a un gruppo politico o a un’ideologia. Si tratta semplicemente di affrontare la discriminazione”.
Inchiesta e individuazione dei responsabili
Naturalmente, la decisione dei tifosi del Millwall ha aperto una discussione sui social e nelle principali trasmissioni sportive inglesi. In seguito alle polemiche, la FA (Football Association) ha aperto un’inchiesta sull’accaduto. Per le autorità, date le sole 2.000 persone presenti nell’impianto, non dovrebbe essere troppo difficile risalire ai responsabili, se ci sarà la volontà di farlo.
Ancora una volta, però, la reale passione per il calcio, che caratterizza milioni di persone in tutto il mondo, è stata macchiata da un grave episodio di razzismo negli stadi che nulla ha a che fare con i reali valori dello sport.
Simone Guandalini