A settembre
Le forze siriane appoggiate dagli Stati Uniti hanno fatto sapere di aver conquistato la città vecchia di Raqqa e di essere pronte a sferrare l’attacco decisivo nel cuore della città, dove più numerose erano le forze dell’Isis. Si sapeva che sarebbe stato difficile ma i circa 20mila civili allora isolati erano un buon invito a fare in fretta. In quei giorni infatti, le condizioni dei civili intrappolati dai bombardamenti e tenuti in scacco dai terroristi erano gravissime. Dato che le strutture di prima necessità come ospedali e forni erano state distrutte dall’artiglieria curda che tentava di stanare i jihadisti.
Ieri
Il portavoce dell’Unità di Protezione Popolare Nouri Mahmoud ha detto “la battaglia continua e Daesh (il califfato) sta per essere sconfitto. Raqqa sarà libera tra oggi o domani”. La coalizione statunitense, siriana e curda ha trovato un accordo che ha consentito di evacuare i civili e i miliziani avversari che si sono arresi. Si pensa che questi ultimi probabilmente saranno portati a Dayr az Zor, ultimo possedimento in Siria dei terroristi. Anche ai foreign fighters dell’Isis, coloro che sono arrivati in Siria da paesi stranieri per combattere con lo Stato Islamico è stato concesso lasciare la città, cosa che in un primo momento era stata loro preclusa.
Oggi
Sono ancora 1500 (dati Repubblica) i civili intrappolati nell’ospedale nazionale e nello stadio, in attesa che l’Isis conceda le sue ultime posizioni protette da cecchini e bombe.
I pensieri e la gioia
“In queste ore la capitale del presunto Stato Islamico, Raqqa, sta per essere liberata dalle straordinarie forze curde. E anche se non fa notizia, questa è una grande notizia” ha scritto su Facebook Matteo Renzi che ha continuato “negli ultimi tre anni Raqqa è stata la capitale del terrore e vedere oggi le donne festeggiarne la liberazione allarga il cuore […] perché il giorno in cui un popolo schiavizzato dal fanatismo islamico torna alla libertà, quello è per forza un bellissimo giorno, anche per noi”. Probabilmente Renzi si riferisce al video che tutte le principali agenzie d’informazione nel web hanno riportato sui loro siti. Il video di una donna che ringrazia i soldati che l’hanno liberata.