Nel 2022 la mortalità infantile ha raggiunto il minimo storico

Un approfondimento a riguardo

Rapporto ONU 2023 sulla mortalità infantile

Il Rapporto ONU 2023 sulla mortalità infantile evidenzia un traguardo storico

Raggiunti un grande risultato

Il Rapporto ONU 2023 sulla mortalità infantile evidenzia un risultato significativo nel panorama globale della salute infantile: nel 2022, la mortalità tra i bambini sotto i cinque anni ha raggiunto il punto più basso mai registrato, con 4,9 milioni di decessi. Questo segna un passo avanti significativo nella lotta contro una delle più grandi sfide globali.

Progressi tangibili nella riduzione della mortalità infantile

Da Ginevra a New York e Washington, il 13 marzo 2024, l’UN IGME (il Gruppo Interagenziale delle Nazioni Unite per la stima della mortalità infantile) ha riportato cifre che riflettono una tendenza positiva. Dietro questi numeri si celano storie di eroismo quotidiano: ostetriche e operatori sanitari qualificati che assistono le madri durante il parto, immunizzando i bambini e fornendo supporto alle famiglie. Questi sforzi hanno portato a un calo del 51% nella mortalità infantile globale sotto i cinque anni dal 2000.

Successi africani nell’assistenza sanitaria di base

L’Africa ha dimostrato un notevole progresso. Il tasso di mortalità infantile nel continente è sceso da 181 a 71 bambini su 1000 nati dal 1990, con paesi come Malawi, Ruanda e Mozambico che hanno ridotto le morti fino al 75%. Questi successi sono il frutto di decenni di impegno nell’offrire servizi sanitari essenziali a basso costo e di alta qualità.

Un impegno globale per salvare vite umane

Nonostante i successi, rimane ancora molto da fare. Il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha sottolineato che ogni anno milioni di famiglie vivono il devastante dolore della perdita di un bambino, spesso poco dopo la nascita. È imperativo migliorare l’accesso a servizi sanitari di qualità per ogni madre e bambino, anche nelle zone più remote e durante le emergenze.



Il ruolo degli operatori sanitari di comunità

Secondo quanto evidenziato dal rapporto ONU 2023 sulla mortalità infantile, gli operatori sanitari di comunità giocano un ruolo cruciale nel raggiungere le famiglie con servizi salvavita. Essi forniscono vaccinazioni, test e medicine per malattie curabili, svolgendo un ruolo essenziale nell’integrazione dei sistemi di assistenza sanitaria di base.

Minacce persistenti e disuguaglianze da affrontare

Tuttavia, esistono minacce e disuguaglianze che continuano a mettere a rischio la vita dei bambini in molte parti del mondo. Il COVID-19, i conflitti, l’instabilità economica e i cambiamenti climatici rappresentano sfide che richiedono una risposta globale e coordinata.

La necessità di ulteriori investimenti e azioni concrete

Il rapporto ONU 2023 sulla mortalità infantile evidenzia anche lacune nei dati, soprattutto in Africa e Asia meridionale, dove la mortalità infantile è più elevata. È necessario migliorare i sistemi statistici per monitorare meglio la salute e la sopravvivenza dei bambini

Proiezioni future e obiettivi da raggiungere

Secondo le stime, se non si intensificano gli sforzi, 35 milioni di bambini potrebbero morire prima del loro quinto compleanno entro il 2030. Questo richiede un impegno globale per ridurre le disuguaglianze e garantire a tutti i bambini accesso a cure e opportunità, indipendentemente dal luogo di nascita.

Conclusioni

Il Rapporto ONU 2023 sulla mortalità infantile è una pietra miliare che evidenzia progressi significativi nella lotta contro la mortalità infantile. Tuttavia, richiede ulteriori investimenti, azioni concrete e una risposta globale per porre fine alle morti prevenibili tra i neonati, i bambini e i giovani di tutto il mondo. La salute e la sopravvivenza dei bambini non dovrebbero essere determinate dal luogo di nascita, ma devono essere una priorità globale.

Nicola Scaramuzzi

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