Rapporto di Legambiente sull’ecomafia: Roma e il Lazio nel mirino delle illegalità ambientali

Rapporto di Legambiente sull'ecomafia nel periodo 2018-2022.

Il nuovo rapporto di Legambiente descrive una situazione sempre più tragica per quanto riguarda l’ecomafia nel nostro Paese. I dati riportati mostrano come le illegalità ambientali siano in costante aumento, soprattutto nel territorio laziale e nella città di Roma che attualmente occupa il quinto posto nella classifica redatta dalla ong.

Dal 2018 al 2022 i reati ambientali in Italia sono  stati 157.641. Nella città di Roma si contano 6.211 illeciti ambientali mentre nel Lazio 13.040. I primi posti della classifica sono occupati dalla Campania con 23.037 reati, seguita dalla Sicilia con 16.579 illeciti, dalla Puglia con 16.282 e dalla Calabria con 13.926.

Il rapporto di Legambiente sull’ecomafia presentato a Roma

In occasione della XXIX Giornata nazionale in ricordo delle vittime di mafia, Legambiente ha organizzato un seminario “Lotta all’ecomafia: una sfida glocale, dalla nuova direttiva europea sui crimini ambientali al caso Roma: le filiere dell’illegalità e le risposte indispensabili”, organizzato alla Banca d’Italia. Durante tale evento, Legambiente ha mostrato i nuovi dati relativi alle criminalità ambientali nel Lazio degli ultimi cinque anni.

Nel 2022, la provincia di Roma è stata quella che ha riscontrato un maggior numero di casi arrivando a raggiungere 1315 azioni illegali.

Il responsabile dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente, Enrico Fontana, durante il suo intervento, ha dichiarato:




“Per onorare la loro memoria delle tante vittime delle mafie e per avere città libere dai crimini ambientali. Al nostro Paese chiediamo il massimo impegno nel contrasto alla criminalità ambientale che purtroppo non arresta la sua corsa come dimostrano ogni anno i dati del nostro report Ecomafia. La risposta a questi continui attacchi è quella di mettere in campo maggiori attività di prevenzione e di controllo, nuove normative stringenti come i delitti contro le agromafie e la fauna che ancora faticano a vedere la luce e avvalersi della nuova direttiva europea sui crimini ambientali recependola in tempi brevi. La direttiva, approvata a fine febbraio dal parlamento europeo, prevede nuovi illeciti come l’ecocidio, un inasprimento delle sanzioni, maggiori tutele per chi denuncia e l’impegno di facilitare l’accesso alla giustizia per le associazioni”.

I dati specifici della città di Roma ne rapporto di Legambiente

All’interno del rapporto di Legambiente sull’ecomafia, i dati, elaborati dalle forze dell’ordine e Capitanerie di porto, riguardanti la città di Roma mostrano una situazione in cui sono dichiarate 5.820 denunce ufficiali mosse verso persone coinvolte in tali reati. Gli arresti ammontano a 117 e i sequestri a 3.030.

Sono i reati contro gli animali quelli che risultano essere maggiormente diffusi, raggiungendo i 2.676 reati accertati. Seguono nella classifica generale le illegalità ambientali relative al ciclo di rifiuti con 1.634 casi e quelle nel cemento con un totale di 1.171 reati verificati.

La situazione delle illegalità nel Lazio esposta nel rapporto di Legambiente

Nel periodo analizzato da Legambiente, ovvero dal 2018 al 2022, nel Lazio sono state 11.750 le denunce effettuate, con 202 persone arrestate. I sequestri hanno raggiunto la soglia di 4.903.

Il Lazio si piazza al quinto posto nella classifica in merito alle illegalità riguardanti il ciclo del cemento, in quanto sono 3.723 i reati accertati in questo ambito.

Se si analizza l’ambito relativo alle illegalità nel ciclo dei rifiuti, il Lazio si posiziona al terzo posto con 3.361 reati riconosciuti, dietro Campania con 8.461 illeciti e Puglia con 3.775.

Le illegalità contro gli animali nel Lazio ammontano a 3.362, mentre quelle per i furti d’arte risultano essere in totale 410, facendo guadagnare al Lazio il primo posto nella classifica nazionale, seguito da Campania con 324 reati e Toscana con 273

Gli interventi durante il seminario “Lotta all’ecomafia: una sfida glocale”

Sono stati vari gli interventi avvenuti durante la presentazione del rapporto di Legambiente sulla lotta all’ecomafia. Tra i quali vi erano il Ten. Col. Pasquale Starace, Comandante del Gruppo Carabinieri Tutela Ambientale e Sicurezza energetica di Napoli, Enrico Fontana, Responsabile dell’Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente, Graziella Di Mambro, giornalista, Marco Omizzolo, sociologo, e Roberto Scacchi, Presidente di Legambiente Lazio.

Quest’ultimo, durante il suo intervento ha affermato la necessità di cercare soluzioni immediate per contrastare il continuo aumento di tali illeciti nel territorio laziale:

“Ci ritroviamo a Roma nel ricordo indelebile delle vittime di mafia e con i pesanti numeri dei reati ambientali commessi nel Lazio in questo ultimo periodo, sostenendo con forza la necessità di tenere altissima l’attenzione contro un fenomeno devastante, per l’ambiente e per la vivibilità sui territori. I dati degli ecoreati nel Lazio sono un triste risultato e ancor più amaro è il record negativo nella provincia di Roma. Qui è necessario generare azioni risolute, in grado di fermare l’aggressione al territorio che arriva dal cemento illegale o dallo smaltimento illecito di rifiuti, costruendo invece le politiche migliori che non lascino spazio alcuno alla criminalità ambientale, per la transizione ecologica nel pieno solco della legalità.”

Andrea Montini

 

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