Ranavalona, è il nome di una regina che ha fatto la storia, in modo negativo. Prima di salire al trono era nota come Rabodoandrianampoinimerina, nacque nel lontano 1778, e diventò regina del Madagascar nel 1828. Il suo nome passò subito in secondo piano perchè dai suoi contemporanei e successori venne sempre ricordata come “Ranavalona la Crudele” o “Bloody Mary“.
Ranavalona, la storia
Nacque principessa, figlia di Andriantsalamanjaka e di Rabodonandriantompo, governava il Regno di Menabe. In poco tempo però divenne la regina dell’intera isola. Questo fu possibile grazie al precoce matrimonio combinato con il proprio cugino Radama I, sovrano del Madagascar. Il suo piano malefico si era finalmente compiuto. Dopo aver ottenuto il titolo di moglie del sovrano non le restava che completare l’opera. Si vocifera che avvelenò il marito per ottenere il trono tutto per sè. Molti ipotizzarono che fu proprio lei l’assassina perchè dopo la morte di Radama I anche i parenti più stretti di quest’ultimo cominciarono a morire misteriosamente. Da questo momento la sua carriera politica potè finalmente decollare, senza potenziali pretendenti al trono, la questione divenne ancora più semplice.
Il regno di Ranavalona
Appena ottenne la completa autonomia il suo primo provvedimento fu quello di espellere ogni straniero dal paese. In questo modo ruppe ogni accordo preso dal marito con inglesi e francesi e iniziò a perseguitare in maniera piuttosto violenta ogni missionario cristiano. Chiunque posseva una bibbia veniva condannato a morte, ma questa non era la parte peggiore. Quello che fu veramente raccapricciante furono i metodi con cui Ranavalona giustiziava le sue vittime. Le sue esecuzioni passarono alla storia come alcune delle più terribili. Secondo le testimonianze storiche i cristiani venivano solitamente gettati da dirupi, oppure dati in pasto ad animali oppure legati in gruppi e lasciati morire di fame nelle foreste dell’isola. Ma la condanna preferita dalla regina era un’altra.
Questa consisteva nel calare le vittime all’interno di un pozzo per poi ucciderle in modo molto lento, versandogli acqua bollente dall’alto. In questo modo le persone venivano letteralmente bollite. Durante l’intera durata del suo dominio morirono circa 150.000 persone. Il figlio, Radava II, non riusciva a tollerare il comportamento della madre tanto che cercò di destituirla. Lo fece chiedendo aiuto a Napoleone III di Francia. Lo contattò tramite una missiva all’interno della quale gli chiedeva di invadere l’isola e di imprigionare Ranavalona. Tutti i tentativi di Radava II furono però vani. Nel 1857 Ranavalona riuscì a scoprire il complotto che si stava muovendo alla sue spalle e continuò a regnare fino alla sua morte, nel 1861, all’età di 82 anni.
Le contraddizioni
Ranavalona predicava odio nei confronti del colonialismo e dell’imperialismo ma la folle regina non riusciva proprio a rinunciare a qualcosa di tremendamente Europeo. Anche se uccideva e odiava i missionari, i francesi e gli inglesi allo stesso tempo però amava i loro oggetti. Uno di questi era il sapone. Si racconta infatti di una sua strana ossessione per la pulizia. La regina allo stesso tempo amava anche i dipinti di epoca napoleonica con cui aveva adornato il suo palazzo. Lo stesso fu per le le stoffe preziose e i ricevimenti che soleva organizzare. Ranavalona conduceva una vita piuttosto europea anche se diceva di voler estirpare tutte quelle tendenze che non rispettavano a tradizione del Madagascar. Sarebbe superfluo sottolineare che questa donna probabilmente era affetta da una rara follia e predisposizione al macabro.
Rebecca Romano
Ranavalona, è il nome di una regina che ha fatto la storia, in modo negativo. Prima di salire al trono era nota come Rabodoandrianampoinimerina, nacque nel lontano 1778, e diventò regina del Madagascar nel 1828. Il suo nome passò subito in secondo piano perchè dai suoi contemporanei e successori venne sempre ricordata come “Ranavalona la Crudele” o “Bloody Mary“.
Ranavalona, la storia
Nacque principessa, figlia di Andriantsalamanjaka e di Rabodonandriantompo, governava il Regno di Menabe. In poco tempo però divenne la regina dell’intera isola. Questo fu possibile grazie al precoce matrimonio combinato con il proprio cugino Radama I, sovrano del Madagascar. Il suo piano malefico si era finalmente compiuto. Dopo aver ottenuto il titolo di moglie del sovrano non le restava che completare l’opera. Si vocifera che avvelenò il marito per ottenere il trono tutto per sè. Molti ipotizzarono che fu proprio lei l’assassina perchè dopo la morte di Radama I anche i parenti più stretti di quest’ultimo cominciarono a morire misteriosamente. Da questo momento la sua carriera politica potè finalmente decollare, senza potenziali pretendenti al trono, la questione divenne ancora più semplice.
Il regno di Ranavalona
Appena ottenne la completa autonomia il suo primo provvedimento fu quello di espellere ogni straniero dal paese. In questo modo ruppe ogni accordo preso dal marito con inglesi e francesi e iniziò a perseguitare in maniera piuttosto violenta ogni missionario cristiano. Chiunque posseva una bibbia veniva condannato a morte, ma questa non era la parte peggiore. Quello che fu veramente raccapricciante furono i metodi con cui Ranavalona giustiziava le sue vittime. Le sue esecuzioni passarono alla storia come alcune delle più terribili. Secondo le testimonianze storiche i cristiani venivano solitamente gettati da dirupi, oppure dati in pasto ad animali oppure legati in gruppi e lasciati morire di fame nelle foreste dell’isola. Ma la condanna preferita dalla regina era un’altra.
Questa consisteva nel calare le vittime all’interno di un pozzo per poi ucciderle in modo molto lento, versandogli acqua bollente dall’alto. In questo modo le persone venivano letteralmente bollite. Durante l’intera durata del suo dominio morirono circa 150.000 persone. Il figlio, Radava II, non riusciva a tollerare il comportamento della madre tanto che cercò di destituirla. Lo fece chiedendo aiuto a Napoleone III di Francia. Lo contattò tramite una missiva all’interno della quale gli chiedeva di invadere l’isola e di imprigionare Ranavalona. Tutti i tentativi di Radava II furono però vani. Nel 1857 Ranavalona riuscì a scoprire il complotto che si stava muovendo alla sue spalle e continuò a regnare fino alla sua morte, nel 1861, all’età di 82 anni.
Le contraddizioni
Ranavalona predicava odio nei confronti del colonialismo e dell’imperialismo ma la folle regina non riusciva proprio a rinunciare a qualcosa di tremendamente Europeo. Anche se uccideva e odiava i missionari, i francesi e gli inglesi allo stesso tempo però amava i loro oggetti. Uno di questi era il sapone. Si racconta infatti di una sua strana ossessione per la pulizia. La regina allo stesso tempo amava anche i dipinti di epoca napoleonica con cui aveva adornato il suo palazzo. Lo stesso fu per le le stoffe preziose e i ricevimenti che soleva organizzare. Ranavalona conduceva una vita piuttosto europea anche se diceva di voler estirpare tutte quelle tendenze che non rispettavano a tradizione del Madagascar. Sarebbe superfluo sottolineare che questa donna probabilmente era affetta da una rara follia e predisposizione al macabro.
Rebecca Romano