Il calcio moderno è gestito da chi cura gli interessi dei calciatori. I procuratori del calcio muovono e tessono le trattative più improbabili, incassando ricche parcelle dai club. Dal report FIFA negli ultimi dieci anni gli agenti avrebbero incassato 3,5 miliardi di euro.
Il report della FIFA
Come riportato dal rapporto “Ten Years Of International Transfers“, gli agenti dei giocatori sono parte integrante del calciomercato e sono sempre più coinvolti nei trasferimenti internazionali. L’aumento delle commissioni pagate agli agenti è il dato più significativo: da 131,1 milioni di dollari nel 2011 a 640,5 milioni di dollari nel 2019. Un totale di 3,5 miliardi di dollari sono stati pagati per le commissioni degli agenti nei trasferimenti internazionali nel corso del decennio. Nel 2020, nonostante la crisi pandemica, agenti come Raiola, Mendes e Kia sono riusciti ad accaparrarsi 483,5 milioni di dollari, un calo sensibile ma che rispecchia, nonostante le difficoltà economiche, la crescita delle provvigioni verso i procuratori.
Dopo la pandemia un nuovo mercato
Il calciomercato del 2021 è ancora segnato dalla crisi che ha ferito gravemente l’economia mondiale. Il calcio è stato danneggiato dal periodo pandemico, ma ciò non ha impedito i grandi club di ingaggiare nuove stelle, spesso direttamente dal mercato degli svincolati. Il costo per i grandi trasferimenti, basti pensare al fresco campione d’Europa Donnarumma, svincolatosi dal Milan e accasatosi al PSG, sono le provvigioni degli agenti.
Prima di poter trattare con un giocatore bisogna sottostare alle richieste dei procuratori, che chiedono per la buona uscita delle trattative dei lauti compensi. Il nuovo mercato non è più in mano ai dirigenti delle società, l’ingresso prepotente di questa nuova terza parte di intermediazione è l’ago della bilancia. Riprendendo l’esempio del portiere della Nazionale Donnarumma, il giocatore è andato a Parigi per percepire meno di quanto avrebbe offerto il Milan. Il rinnovo sarebbe saltato tra i vari motivi anche per il rifiuto categorico della dirigenza rossonera al pagamento della tariffa richiesta dal procuratore Mino Raiola, ottenuta poi dai ricchi proprietari del club parigino.
Un modello nel tempo insostenibile
Il mercato così come lo conosciamo rischia di non essere più sostenibile nel tempo. I club sono in totale sofferenza a causa degli ingenti debiti, che a causa della crisi del sistema economico globale. In questo contesto di sofferenza finanziaria, i procuratori spremono ancora di più i conti delle squadre aggiungendo costi ingenti alle singole operazioni. Le istituzioni del pallone, e non solo, dovrebbero cercare di regolamentare questo tipo di attività in modo tale da rendere sostenibile anche questo aspetto. Un fair play finanziario che non solo coinvolga le squadre, ma anche i procuratori che sono i nuovi padroni del calcio moderno. In tal senso si riuscirebbe anche a non assistere a squadre che sono scuderie dei procuratori e con questo tengono in scacco i dirigenti e i proprietari di club.
Matteo Abbà