Raggiunto e verificato l’orizzonte dei dementi
Andiamo direttamente al sodo, gli argomenti sono tanti, troppi … e con ognuno di loro si rischia di varcare il confine del buon senso.
Siamo in un periodo oscuro, ma niente paura, come scriveva Flaiano: la situazione politica in Italia è grave ma non è seria. Da queste parti la serietà è un lusso che non possiamo permetterci e troppe cose stanno in bella mostra a ricordarcelo.
Ad esempio tutti dicono che Salvini è una figura pericolosa perché istiga all’odio e al razzismo, ma io lo guardo da un altro punto di vista. Matteo Salvini cavalca l’onda come può, non ha argomenti seri e strumenti validi, come potrebbe? Ricorda tanto un ex pugile rintronato che inizia ad agitare i pugni ogni volta che sente un gong.
Il soggetto è pericoloso oggi, ma una ventina d’anni fa gli sarebbe andata di lusso se avesse sbarcato il lunario nel vendere ampolle dell’acqua del Po con salmonella compresa ai raduni di Pontida. Simboleggia con crudele efficacia tutto il peggio che questo triste scampolo di storia del Paese è riuscito a generare. Uno cuoco da bettola che ci apparecchia davanti agli occhi la tipica retorica del populismo con un venefico tocco di piccante ipocrisia. Campa con le nostre paure e pasteggia voracemente alla spalle di una crisi che non ha visto neanche di striscio. A suo confronto Hannibal Lecter è un vegano pacifista.
Come non parlare del nostro attivissimo e preziosissimo ministro degli interni Angelino Alfano? Sprizza energia e vitalità proprio da tutti i pori! Qui siamo davanti a un caso umano cari lettori. Sembra un ex adepto di Scientology perennemente sotto shock. E’ sempre fisso e immobile; ricorda un po’ la Palombelli di Forum, rigida ma costantemente rintronata da un evidente abuso di Demerol scaduto importato da una farmacia clandestina di Caracas.
Tornando ad Angelino non possiamo non muoverci a sincera pietà e sentita compassione; frequentare Silvio lo avrà devastato e continuare a lavorare per lui fingendo una rottura lo starà distruggendo. Certe lingue sono simbiotiche, la distanza prolungata le secca. Intanto è ministro, anche se neanche lui sa ancora bene di che cosa, ma intanto sta lì, legge il gobbo anche quando davanti a uno specchio, non credo abbia idee proprie dal 1994 e di tanto in tanto spara una minchiata e fa una cazzata giusto per non dar l’impressione di esser stato gonfiato un quarto d’ora prima da due sottosegretari.
Vorrei dire qualcosa anche su Matteo Orfini, ma il presidente del Pd è in disgrazia: canta nella pubblicità delle patatine Amica Chips per sbarcare il lunario, la vita è stata già fin troppo crudele per lui, perché infierire? Un altro po’ e inizierà a chiedere il pizzo agli extracomunitari che ai semafori di Viale Manzoni, peccato che è stato battuto sul tempo da tutto il resto del Pd romano.
Come non dire due parole su Grillo? Beppe è il classico bipolare autodistruttivo, il tipo che immancabilmente parla da solo mentre piscia contro vento e fuma in salita.
Appena i suoi sembrano acquistar consenso e si danno da fare spara delle perle spettacolari che vanificano tutto. Ultimamente parla meno ma appena esce dalla neuro recupera che è una bellezza. Sarei curioso di sapere se va a braccio o se le scrive prima, anche se alla fin della fiera il risultato non cambia: si rema contro in modo quasi sospetto, non mi stupirei se un domani scoprissimo che è stato geneticamente progettato dalla Monsanto che poi ne ha perso il controllo.
E infine il limite estremo dell’orizzonte dei dementi. Lui … il solo ed inimitabile Matteo nazionale, l’unico presidente del consiglio appioppatoci senza scontrino e garanzia; non possiamo portarlo indietro neanche volendo e il centro assistenza non risponde mai! Il tipico evasore mentale imbottito di qualunquismo da venditore di pentole sui pullman di anziani in pellegrinaggio da Padre Pio e armato dalla più pecoreccia e stantia retorica all’italiana. Se c’è il sole twitta che siamo fuori dalla crisi e se piove non esiterà a garantire il proprio impegno a trovare i responsabili di tale scempio.
Tra l’inutilità e la guascona deficienza ha però tutto il tempo di consegnare – come da contratto – il paese alla privatizzazione più selvaggia e pericolosa, visto il grado di corruzione che da sempre ci contraddistingue. Non siamo un paese anglosassone – e il suo inglese ne è la prova schiacciante -, qui da noi i privati avranno a disposizione una succulenta terra di nessuno pronta a trasformasi velocemente in una landa arida e desolata.
Questo è l’orizzonte dei dementi, un confine dove nel contempo tutto si disfà e si costituisce, dove il peggio diventa il meglio, basta lo sponsor giusto, e il meglio gufa ed espatria. Tutto è qui ma anche il nulla, il futuro è anche l’eterno passato e il peggiore dei presenti possibili.
Franco Giordano
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fonte foto: Gualtiero Schiaffino Frizzifrizzi