Di Carlo Barbieri
Virginia Raggi, prima donna a governare Roma, mi ha fatto pensare alla Papessa Giovanna, che secondo la leggenda messa in giro dai Protestanti, sarebbe assurta al soglio pontificio nell’853, salvo a esserne cacciata nell’855 quando si scoprì che era un maschio.
La Papessa mi è venuta in mente non solo perché il mito la vuole prima donna a “regnare” su Roma, ma per la fantasiosa storiella – anche questa inventata e diffusa dai Protestanti- secondo la quale da allora in poi ogni nuovo Papa sarebbe stato sottoposto a un accurato esame intimo per assicurarsi che non fosse una donna travestita o un eunuco. L’esame sarebbe avvenuto con il nuovo Papa assiso su una sedia di porfido, nella cui seduta era un foro. I più giovani tra i diaconi presenti avrebbero avuto il compito di tastare sotto la sedia per assicurarsi della presenza degli attributi virili del nuovo Papa.
«E allo scopo di dimostrare il suo valore, i suoi testicoli e la sua verga vengono tastati dai presenti più giovani, come testimonianza del suo sesso maschile. Quando questo viene determinato, la persona che li ha tastati grida a gran voce: “Virgam et testiculos habet!” (“Ha il pene e i testicoli”) e tutti i presenti rispondono: Deo gratias!»
Noi, cara Raggi – specialmente quelli che viviamo in una Roma ormai allo sfascio – ci accontentiamo che tu i famosi “attributi” li abbia in senso metaforico. Ne avrai bisogno, perché Roma è una città difficile, e i suoi vizi sono eterni come le sue pietre. Dovrai dimostrare, per te e l’intero M5S, che quando avete la maggioranza sapete governare senza guardare in faccia nessuno persino una città marcia come questa; mentre “tutti gli altri” cercheranno di dimostrare che quelli del M5S sanno solo fare casino e all’atto pratico sono solo dei ragazzotti. Dello schieramento di “tutti gli altri” faranno parte, a partire da oggi, non solo i tuoi nemici politici, ma anche tutti quelli che dall’operazione di pulizia (preferirei chiamarla di polizia) hanno da perdere. M5S non potrà non toccare interessi privati grossi, medi e piccoli; ne verrà fuori una battaglia giocata – temo – a colpi di scioperi ma soprattutto di resistenza passiva e trappole preparate e fatte scattare da quelli che vedono minacciati il loro quieto vivere, i privilegi e le camarille.
Auguri, e te li faccio sul serio: perché a me sta a cuore Roma.