“Napoli è una città abituata alla Resistenza: la prima a combattere contro l’occupazione fascista. I napoletani dovrebbero fare della cultura la loro arma, guardate che meraviglia avete intorno, bisognerebbe valorizzare di più queste caratteristiche”.
A parlare è Rachid Hami, a soli 32 anni la rivelazione dell’ultima edizione del Festival di Venezia con il suo film “La melodie”, ospite a Napoli in occasione della settima edizione di “Venezia a Napoli. Il cinema esteso”, la rassegna cinematografica diretta da Antonella Di Nocera che fino al prossimo 30 ottobre propone una selezione di film presentati all’ultima Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia.
Autodidatta, amante del neorealismo italiano (la sua pellicola preferita è ‘Ieri, oggi e domani’, capolavoro di De Sica) ha iniziato a lavorare a 16 anni, imparando direttamente sul campo da importanti cineasti come Abdellatif Kechich.
“Quella di Venezia – ha detto il giovane regista francese – è stata l’emozione più grande della mia vita. Non mi aspettavo una simile accoglienza. La gente al festival giudica molto velocemente provi paura durante tutta la proiezione”.
Quindici minuti di appalusi a Venezia74 per il film corale “La Melodie”: Simon, famoso violinista che in un momento complicato della sua carriera accetta di tenere un corso di violino ai ragazzi di una scuola media che vivono in condizioni socio-ambientali difficili. Qui conosce Arnold, uno studente timido affascinato dal violino, che scopre di avere una forte predisposizione per lo strumento. L’obiettivo della classe è arrivare al concerto di fine anno della Filarmonica di Parigi. Gli ostacoli non mancheranno, ma grazie al talento di Arnold e alla incoraggiante energia della sua classe, Simon ritrova la gioia della musica.