Spesso chiediamo ai bambini di raccontarci qualcosa, di fare una narrazione di ciò che è accaduto in una data situazione, specialmente a seguito di un evento spiacevole. Tale pratica può all’apparenza sembrare positiva, dando per scontato che migliori il benessere psico-fisico del bambino che accetta tale richiesta.
Questa pratica però non ottiene sempre i risultati sperati; ciò accade perché la narrazione del bambino deve essere guidata dall’adulto con attenzione, per aiutare il bambino ad esplorare i significati sociali ed emotivi legati all’evento narrato. Per un bambino raccontare un evento stressante o a valenza negativa equivale a catapultarsi nuovamente nella situazione, senza possedere però le abilità di coping e le strategie emotive necessarie per farvi fronte.
Sarebbe come lasciarlo da solo in un fitto bosco, senza l’ausilio di una bussola!
Nella fase adolescenziale invece il ragazzo ha acquisito le abilità sufficienti per affrontare il processo di narrazione di sé in modo autonomo e senza particolari disagi. Le competenze non sono ancora paragonabili a quelle di un adulto, in quanto queste crescono in base alle esperienze di vita, ma sono comunque sufficienti a saper attribuire un significato all’evento, e a darsi una spiegazione. Nella narrazione di sé l’adolescente sviluppa la propria identità, e si sperimenta in quanto individuo che si relaziona col mondo in modo autonomo e indipendente; il bambino che prima aveva bisogno di una guida e di un contesto sicuro entro il quale sperimentarsi, ora è in grado di confrontarsi da solo con il mondo che lo circonda.
Ritengo quindi importante ribadire e sottolineare l’aspetto emotivo della narrazione con i bambini, affinché vengano aiutati in modo adeguato dagli adulti di riferimento ad attribuire un giusto senso alla propria esperienza, e alle emozioni che ad essa si correlano; l’ausilio di una “guida” è necessario per affiancare il bambino nel processo di attribuzione di significato all’evento vissuto, aiutandolo nella gestione delle emozioni provate, siano esse positive o negative.