Raccolta fondi: chi può farla e come si organizza

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La raccolta fondi è un progetto che consiste nel raccogliere una determinata somma di denaro per poter finanziare un progetto o una causa, spesso a sfondo sociale.

Una raccolta fondi ha maggiori probabilità di successo se a chi partecipa viene offerto come segno di ringraziamento un regalo simbolico. Ad esempio potrebbe essere una buona idea regalare dei bracciali in silicone riportanti il logo dell’associazione o della campagna e a tal proposito suggeriamo di dare uno sguardo al sito Fullgadgets.com, e-commerce tra i più noti nel settore, che consente di scegliere tra vari modelli e colori.

Di seguito andremo a vedere chi può fare una raccolta fondi e come organizzarla al meglio.

Chi può realizzare una raccolta fondi

La raccolta fondi in Italia è regolamentata dal Decreto Legislativo n. 460/1997. In base a tale decreto, le attività di raccolta fondi possono essere svolte da soggetti non commerciali muniti della necessaria autorizzazione del Ministero dell’Interno italiano. Questi enti non commerciali, come definiti dal Tuir, possono essere associazioni, fondazioni o altre organizzazioni che non hanno scopo come scopo principale il lucro.

È importante notare che tutte le attività di raccolta fondi devono rispettare le norme di cui al Decreto Legislativo n. 460/1997 per essere considerate legale.

Tutte le associazioni possono svolgere anche un’attività commerciale, l’importante è che sia solamente in via secondaria e strumentale all’attività principale. Devono servire come finanziamento dei propri scopi. Le ONLUS, invece, non possono avere per nessun motivo un’attività commerciale.

Regole e benefici fiscali di una raccolta fondi

La raccolta fondi in Italia è un’attività importante per l’economia del Paese, ed è soggetta a specifiche regole e agevolazioni fiscali. Ai sensi dell’art. 143 comma 3 lett. a) TUIR, le attività di raccolta fondi sono ammissibili alle detrazioni d’imposta quando sono svolte nel rispetto di quanto previsto dall’art. 2 comma 2 D.lgs. 460/1997. Questo articolo delinea le regole e i vantaggi fiscali relativi alle attività di raccolta fondi in Italia, fornendo una panoramica completa di come le raccolte fondi possono massimizzare i loro guadagni rimanendo conformi alle leggi italiane.

Leggendo entrambe le leggi insieme è importante sottolineare che il ricavato di una raccolta fondi:

In questo modo è possibile utilizzare il denaro per i propri scopi istituzionali (commerciali e non) senza nessuna tassazione.

Per essere legale una raccolta fondi deve avere delle caratteristiche ben precise.

Per prima cosa è importante assicurarsi che la raccolta fondi avvenga occasionalmente, in quanto garantisce che l’organizzazione o l’azienda abbia un flusso costante di entrate.

Avendo raccolte fondi occasionali, le organizzazioni e le imprese possono assicurarsi di avere abbastanza soldi per coprire i costi e continuare a funzionare senza intoppi. Inoltre, consente loro di pianificare in anticipo progetti o iniziative future avendo a disposizione una fonte affidabile di fondi.

Le raccolte fondi occasionali aiutano anche a costruire relazioni con i donatori, che saranno più propensi a donare se ritengono che i loro contributi vengano messi a frutto.

Possono essere effettuate un massimo di due raccolte fondi all’anno e non possono superare i 51.645,69 Euro.

Devono essere svolte in concomitanza con ricorrenze, celebrazioni o campagne di sensibilizzazione.

Ultima caratteristiche è che la raccolta fondi deve essere pubblica, cioè non aperta solamente ai soci ma a tutti coloro che sono venuti a conoscenza di questa iniziativa.

 

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