R21, il nuovo vaccino contro la malaria

R21, il nuovo vaccino contro la malaria

R21, il nuovo vaccino contro la malaria approvato dall’OMS, è il secondo ad essere sviluppato per combattere una patologia che solo quest’anno si prospetta causerà la morte di più di 600.000 persone.

Ideato dalla Oxford University e dal Serum Insitute of India, il vaccino sarà probabilmente in uso già dalla metà del 2024. La nuova vera sfida consiste adesso nel garantire la fornitura del vaccino stesso. A tal fine, l’UNICEF ha firmato un accordo con Serum Life Sciences per la distribuzione del vaccino nel mondo.

R21/Matrix-M, il nuovo vaccino contro la malaria, economico e facile da produrre, rappresenta un importante traguardo nella lotta alla malattia che resta una delle maggiori cause di mortalità infantile nel mondo. Debellare la malaria è uno degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU, la cui realizzazione, però, presenta già molti punti di criticità.

Un vaccino sicuro ed efficace

R21 è frutto di decenni di studio e lavoro, dovuti principalmente alla difficoltà legate al ciclo vitale del Plasmodium, il parassita portatore della malaria. Quest’ultimo viene trasmesso dall’esemplare femmina della zanzara del genere Anopheles. Pungendo l’essere umano, le zanzare infette veicolano il parassita nel sangue; in seguito il Plasmodium si moltiplica nel fegato. I sintomi iniziano a svilupparsi quando il parassita colpisce le cellule del sangue.

Il nuovo vaccino attacca il parassita e ne impedisce l’accesso al fegato, agendo su una proteina posta sulla superficie del parassita stesso.

Test clinici portati avanti in Burkina Faso, Kenya, Mali e Tanzania, hanno evidenziato i punti di forza che fanno di questo vaccino un potente alleato nella lotta alla malaria. I dati OMS attestano un‘elevata efficacia del vaccino (riduzione del 75% dei casi) nei dodici mesi successivi alla somministrazione della terza dose.  Per ottenere un livello di efficacia comparabile, il primo vaccino sperimentato, RTS,S/Mosquix, necessita invece di somministrazione stagionale.

RTS,S, sviluppato dalla compagnia farmaceutica GSK, è stato anch’esso approvato dall’OMS nel 2021.  RTS,S verrà distribuito alla fine del 2023. Nonostante anch’esso rappresenti un valido strumento, l’introduzione di un nuovo farmaco risulta fondamentale, dal momento che la richiesta dei vaccini per curare la malaria, come afferma l’OMS stessa, risulti oggi senza precedenti.

R21, un nuovo vaccino basterà?

«Come ricercatore per la cura della malaria, sognavo il giorno in cui avremmo avuto un vaccino sicuro ed efficace contro essa. Adesso ne abbiamo due.»

-Dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS

Il Serum Insitute stima una produzione annuale di 100 milioni di dosi che raddoppierà entro il 2025. Secondo Nature, la richiesta di vaccini crescerà, per una stima di 40-60 milioni di dosi, di anno in anno entro il 2026. Entro il 2030, invece, la richiesta stimata è di 80-100 milioni dosi l’anno. La realizzazione e l’approvazione di R21 da parte dell’OMS, un vaccino così efficace e a basso costo ($2-$4 per dose), è senza dubbio una conquista.


Però, questo strumento potentissimo, da solo non basta. Affinché il vaccino raggiunga le regioni più colpite, l’Africa Sub-Sahariana in primis, sono necessari cospicui finanziamenti. Infatti, come nuovamente leggiamo su Nature, in Africa ” i 54 paesi del continente importano il 99% dei loro vaccini. I paesi più poveri devono aspettare donazioni per pagare le dosi e dipendono da altre nazioni per la produzione dei vaccini. Non è così che si debella una malattia endemica”.

L’accordo quadriennale  (2024-2028) tra UNICEF e Serum Life Sciences reso noto in questi giorni, mira proprio  a garantire l’accesso ai vaccini in questi paesi. UNICEF è il maggiore acquirente di vaccini a livello mondiale; si stimano più di 2 miliardi di dosi di vaccini acquistati per la cura di diverse malattie ogni anno.

Oltre al processo di immunizzazione, però, è fondamentale portare avanti un programma di prevenzione e controlloGarantire condizioni igieniche migliori, l’ accesso ai dispositivi LLINs (Long lasting insecticidal nets), delle reti trattate chimicamente che proteggono dai morsi delle zanzare, i vettori della malaria, non sono misure marginali, ma validi strumenti che supportano e coadiuvano il lavoro affidato ai vaccini.

Nonostante i progressi, il cammino è ancora lungo. Milioni di persone, sono costantemente a rischio a causa delle condizioni di estrema povertà in cui vivono. Potremo, ce lo auguriamo, trovare un giorno la cura per ogni malattia, ma senza la lotta alla povertà, continuerà ad esservi il monopolio di chi quella cura può venderla e acquistarla, mentre il resto del mondo dovrà attendere.

Alessandra Catalano

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