Questione migranti in Cile, come andrà a finire?

questione migranti in Cile

Rispondendo alle critiche dell’opposizione di destra riguardo all’aumento dell’insicurezza, il governo di Gabriel Boric si è espresso sulla questione migranti in Cile, il quale ha annunciato nuovi piani per espellere circa 2.600 migranti irregolari nei prossimi 14 mesi. Il presidente cileno ha fatto riferimento alle persone che non hanno ancora partecipato al processo di registrazione biometrica o che hanno precedenti penali

Il presidente Gabriel Boric si esprime sulla questione migranti in Cile

Il presidente Gabriel Boric ha annunciato che saranno rafforzati i meccanismi per espellere i migranti privi di documento e che commettono crimini. Una parte dell’opposizione ha chiesto al governo, di espellere più di 12.000 migranti irregolari entro la fine dell’anno, ma il governo ha sottolineato che è concretamente impossibile. Questo è dovuto all’aumento di criminalità registrato nel Paese che ha visto, spesso, protagonisti migranti irregolari. A far riemergere la paura da parte dell’opposizione è stato l’attentato con una granata, il 19 novembre, contro un poliziotto cileno gravemente ferito a Santiago, al quale hanno partecipato due cittadini venezuelani, uno dei quali è morto e un altro è fuggito. Si tratta di un evento violento che ha suscitato scalpore a livello nazionale e ha portato a promuovere misure con un nuovo piano di controllo del territorio chiesto alle forze di polizia. Il collegio dei deputati del Rinnovamento Nazionale, della destra tradizionale, ha avvertito che potrebbe presentare un’accusa costituzionale contro il ministro degli Interni di Boric, Caroliná Tohá, se non effettua le espulsioni.

“Un settore dell’opposizione ha dato un ultimatum al ministro dell’Interno e ha annunciato un’accusa costituzionale se il governo non espelle circa 12mila migranti irregolari. Ciò che non sono stati in grado di fare durante tutto il governo precedente” ha detto Boris, rispondendo alle accuse delle opposizioni.

Il presidente del Senato Juan Antonio Coloma, dell’UDI, della destra storica, ha replicato quanto detto da Boric ricordandogli che nella precedente amministrazione 42 deputati, lui compreso, si sono rivolti alla Corte Costituzionale per cercare di impedire la promulgazione di 14 articoli della Legge sull’Immigrazione, la quale prevedeva la possibilità di reindirizzare nel paese di provenienza una persona che entra in Cile attraverso un percorso irregolare.

Il piano del presidente

Intanto, Boric, fortemente criticato dall’opposizione, prevede l’espulsione di oltre 2.600 persone in situazione irregolare in un tempo massimo di 14 mesi, nel frattempo il sottosegretario agli Interni, Manuel Monsalve, si recherà in Venezuela per coordinarsi con le autorità di quel paese affinché i voli possano riprendere.

Il presidente afferma che non tutta la migrazione può essere confusa con la criminalità e che per diminuire lo stato di delinquenza nel paese farà controlli sui migranti che non hanno ancora effettuato la registrazione biometrica:

“li cercheremo, li troveremo e li espelleremo.”

L’identificazione biometrica, annunciata dal presidente a giugno, vede l’iscrizione di 200mila persone ma, finora, solo 120mila hanno portato a termine l’iter. Il periodo volontario terminerà il 31 dicembre.

Attraverso l’indagine effettuata dal Centro Studi Pubblici (CEP) è venuto fuori che il 69% degli abitanti cileni consultati ha concordato fortemente sul fatto che gli immigrati aumentano i tassi di criminalità. Si tratta di un salto rispetto all’indagine effettuata nel 2017, quando solo il 41% la pensava così. Secondo il ricercatore del CEP Aldo Mascareño,  la maggiore percezione di un legame tra criminalità e immigrazione evidenziata dall’indagine è dovuta ai casi più eclatanti in cui sono stati coinvolti i cittadini stranieri, soprattutto dal 2022 in poi.

 “Come hanno detto diverse analisi, questo tipo di reti criminali devono affermarsi territorialmente, e lo fanno attraverso azioni visibili che generano impatto. Si tratta di un fenomeno nuovo in Cile che non esisteva nella misurazione del 2017 o del 2013.”

La criminalità in Cile è da tempo, ormai, all’ordine del giorno ed è giusto che il governo si mobiliti per far cessare l’insicurezza dei cittadini. Ma sarà vero che una volta espulsi tutti gli immigrati irregolari questa cesserà di esistere? Sono solo gli immigrati a commettere reati?  Sicuramente aumentare il controllo da parte delle forze dell’ordine, non solo contro gli immigrati, potrà contribuire a far scendere il tasso di criminalità. Seguiremo la questione e vedremo come si evolverà.

Ambra Vanella

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