Musa ispiratrice di registi di fama internazionale come François Truffaut, Luis Buñuel e Roman Polanski, la magnifica Catherine Deneuve torna sul grande schermo in Quello che so di lei, diretto da Martin Provost, al cinema dall’1 giugno grazie a BIM Distribuzione. Al fianco della Deneuve, il Premio César® Catherine Frot (La cena dei cretini, La cuoca del presidente e Marguerite), e Olivier Gourmet, presenza costante nei lavori dei fratelli Dardenne, da Rosetta a La ragazza senza nome.
Il film è la storia dell’incontro di due donne molto diverse, la rettitudine in persona Claire (Catherine Frot), un’ostetrica di 50 anni, e lo spirito libero Béatrice, interpretata da Catherine Deneuve, l’ex amante del padre defunto di Claire.
Una riflessione sulla vita e sui sentimenti che si sviluppa nel tentativo di incontro tra due personalità opposte, ma accomunate dal bisogno di cambiare, di trovare un senso alla propria esistenza.
Dopo Séraphine e Violette, Martin Provost torna con una storia tutta al femminile sull’importanza dei legami affettivi e sulla possibilità di cambiare in ogni momento della vita. ‘Claire e Béatrice sono radicalmente agli antipodi – afferma il regista – ma poco a poco, questa opposizione diventa fonte di complementarità, di scambio reciproco, di saggezza. ‘
“Ho subito amato questo personaggio non appena ho letto la sceneggiatura – afferma Catherine Deneuve, parlando del suo ruolo nel film. Béatrice è un’avventuriera gioiosa, è un personaggio da commedia che vive dei momenti drammatici. È l’immagine riflessa del film: Provost riesce a parlarci con leggerezza di cose serie, senza che prevalga mai un senso di pesantezza. La commedia interviene in ogni momento a disinnescare il dramma senza che questo avvenga a discapito dell’emozione.”
“È un ruolo che mi ha appassionato fin dall’inizio – racconta Catherine Frot. Sapevo che Martin Provost l’aveva scritto per me. È un autore estremamente sensibile, in grado di cogliere con esattezza la psicologia femminile e di trascriverla con precisione in immagini. Ho apprezzato molto il suo universo e il modo che aveva di parlarmi del personaggio.”