I pranzi e le cene del periodo natalizio vedono enormi quantità di cibo sprecato, in Italia lo spreco alimentare è di 80€ per famiglia
Le festività natalizie rappresentano i maggiori momenti di gioia, ma anche le più grandi manifestazioni di spreco alimentare e la nostra nazione non si è smentita nemmeno in questo contesto di lockdown. Niente cenoni o pranzi eleganti! Tuttavia, l’Italia non rinuncia comunque alla buona tavola. Ma ci siamo chiesti quanto cibo viene sprecato in Italia durante le festività più importanti dell’anno? Inoltre, i rifiuti alimentari possono causare danni all’ambiente, oltre che al portafoglio? A queste domande ha risposto Ener2Crowd, la prima piattaforma italiana di crowdfunding energetico.
Durante le feste produciamo 500 mila tonnellate di rifiuti alimentari, che a loro volta producono CO2
Secondo Ener2Crowd, la quantità di cibo sprecato in Italia aumenta vertiginosamente durante i periodi in cui l’intera popolazione è impegnata a festeggiare. Infatti, da un’analisi della piattaforma si evince che durante queste ricorrenze avviene uno spreco alimentare pari a 500 mila tonnellate di cibo, il quale corrisponde ad una spesa media di 80 euro per famiglia. Ma oltre al danno economico, esiste una correlazione tra rifiuti organici e surriscaldamento globale?
La risposta è assolutamente affermativa in quanto è stato dimostrato che ogni tonnellata di cibo gettato produce 4,2 tonnellate di anidride carbonica. Infatti, la chimica ci insegna che proprio l’anidride carbonica (CO2) è parte dei cicli biogeochimici naturali. Essa è il risultato dell’ossidazione delle molecole organiche che, appunto, si trasformano i carbonio. La CO2 è ovviamente innocua in piccole quantità. Tuttavia, i processi industriali tra cui lo smaltimento dei rifiuti o la decomposizione naturale degli elementi organici sono le principali fonti di emissione di questo gas, il quale, è ormai presente in natura in quantità eccessive. Il cibo sprecato in Italia potrebbe quindi essere la causa di ulteriore inquinamento ed effetto serra. Ma non finisce qui: anche le luminarie di Natale contribuiscono all’aumento di CO2. Come si può ovviare a tutto ciò?
Esiste una soluzione per salvare il pianeta senza rinunciare al buon cibo e alla magia del Natale
Il cibo sprecato dalla maggior parte dei consumatori in Italia durante le feste, come sottolineano gli esperti, equivale a 17 miliardi di euro, ovvero l’1% del PIL. Come si potrebbe impiegare un tale capitale? Gli analisti di Ener2Crowd avanzano la loro proposta:
Se ogni italiano dedicasse l’esatto valore dello spreco alimentare di 12 mesi alla sostenibilità a progetti pensati per il progresso del Pianeta, questi rappresenterebbero un tesoretto di circa 13 miliardi di euro in grado di crescere del 6% all’anno.
Cosa dire, invece, riguardo agli addobbi natalizi? Tutti amano decorare casa durante le festività. Ma è anche risaputo che le luci a incandescenza sono un’altra fonte di CO2. A tal proposito, l’Italia si sta già impegnando contro lo spreco energetico, favorendo l’illuminazione a led, che consuma l’80% in meno e dira 30 volte di più.
Il Natale, oltre alla sensibilizzazione sul tema del cibo sprecato in Italia e nel mondo, può essere occasione per mettere in atto pratiche sostenibili. A partire dal momento della spesa al supermercato, alla scelta degli addobbi.
Silvia Zingale