Quanti anni di lavoro servono per ripagare una laurea?

La fine dell’anno è vicina, per molti la vacanze sono iniziate e per gli studenti è giunto il momento della tanto agognata pausa didattica. Alcuni, addirittura, festeggiano ancora la fine degli studi universitari, con la tanto attesa quanto faticata laurea. In questo clima sereno e conviviale ci si prepara alla ricerca di un impiego, che possa inserire lo studente all’interno del modo lavorativo. Ciò a cui spesso non si pensa, tuttavia, è la spesa che si è sostenuta durante gli anni di studio. Per quanto tempo dovrà lavorare uno studente per ripagare i suoi studi universitari?

 

Facciamo un’ipotesi

Partendo dai dati Istat si può effettuare una stima probabile, perché ovviamente ogni percorso universitario è differente dall’altro: si pensi alle tasse dei singoli atenei. Allo stesso modo anche per quanto riguarda l’occupazione, i dati che si ottengono dipendono comunque da diverse variabili. Purtroppo in Italia, a parità di impiego, le donne ancora non hanno lo stesso stipendio degli uomini; il corso di laurea può anche influire sull’occupazione che si ottiene (non sempre ovviamente). La ricerca ha interessato i dati Istat del 2016 relativi agli stipendi orari lordi dei lavoratori dipendenti. La media nazionale di anni per pareggiare le spese è di 15.

 

Dipende dove abiti

Lavorando 8 ore al giorno, per 220 giorni all’anno e guadagnando uno stipendio medio, diminuiscono gli anni per rientrare nelle spese se ci si trova a Milano o a Roma:  meno di dieci anni. Mentre, in altre città, ci si trova di fronte a situazioni davvero preoccupanti:




 

Se non avesse fatto l’università?

Si può considerare il caso di un ragazzo diplomato che, invece di intraprendere gli studi universitari, decide di entrare subito nel mondo del lavoro. I dati Istat mostrano chiaramente un guadagno più “veloce”, rispetto allo studente laureato. Il calcolo che si effettua è sulla differenza di stipendi. Ciò che si è notato è che lo studente laureato, una volta raggiunte le 27 mila ore di lavoro, supera quello diplomato per quanto riguarda il reddito cumulato.

Sicuramente il percorso di uno studente laureato è meno immediato: è come un investimento a lungo termine, che va coltivato e protetto. Non tutto dipende dallo studente, molto dipende anche dal mondo del lavoro. L’Italia si offre ai lavoratori del futuro come una macedonia di realtà, con città maggiormente vantaggiose per impiego e retribuzione e altre ancora in alto mare.

 

 

Jacopo Senni

 

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