La fine dell’anno è vicina, per molti la vacanze sono iniziate e per gli studenti è giunto il momento della tanto agognata pausa didattica. Alcuni, addirittura, festeggiano ancora la fine degli studi universitari, con la tanto attesa quanto faticata laurea. In questo clima sereno e conviviale ci si prepara alla ricerca di un impiego, che possa inserire lo studente all’interno del modo lavorativo. Ciò a cui spesso non si pensa, tuttavia, è la spesa che si è sostenuta durante gli anni di studio. Per quanto tempo dovrà lavorare uno studente per ripagare i suoi studi universitari?
Facciamo un’ipotesi
Partendo dai dati Istat si può effettuare una stima probabile, perché ovviamente ogni percorso universitario è differente dall’altro: si pensi alle tasse dei singoli atenei. Allo stesso modo anche per quanto riguarda l’occupazione, i dati che si ottengono dipendono comunque da diverse variabili. Purtroppo in Italia, a parità di impiego, le donne ancora non hanno lo stesso stipendio degli uomini; il corso di laurea può anche influire sull’occupazione che si ottiene (non sempre ovviamente). La ricerca ha interessato i dati Istat del 2016 relativi agli stipendi orari lordi dei lavoratori dipendenti. La media nazionale di anni per pareggiare le spese è di 15.
Dipende dove abiti
Lavorando 8 ore al giorno, per 220 giorni all’anno e guadagnando uno stipendio medio, diminuiscono gli anni per rientrare nelle spese se ci si trova a Milano o a Roma: meno di dieci anni. Mentre, in altre città, ci si trova di fronte a situazioni davvero preoccupanti:
- Viterbo: 77 anni di lavoro
- Imperia: 65 anni di lavoro
- Campobasso: 56 anni di lavoro
Se non avesse fatto l’università?
Si può considerare il caso di un ragazzo diplomato che, invece di intraprendere gli studi universitari, decide di entrare subito nel mondo del lavoro. I dati Istat mostrano chiaramente un guadagno più “veloce”, rispetto allo studente laureato. Il calcolo che si effettua è sulla differenza di stipendi. Ciò che si è notato è che lo studente laureato, una volta raggiunte le 27 mila ore di lavoro, supera quello diplomato per quanto riguarda il reddito cumulato.
Sicuramente il percorso di uno studente laureato è meno immediato: è come un investimento a lungo termine, che va coltivato e protetto. Non tutto dipende dallo studente, molto dipende anche dal mondo del lavoro. L’Italia si offre ai lavoratori del futuro come una macedonia di realtà, con città maggiormente vantaggiose per impiego e retribuzione e altre ancora in alto mare.
Jacopo Senni