Caro lettore, sei avvisato: se sei un fan dei classici di animazione Disney, questo articolo lo leggerai cantando.
Chi nella sua infanzia ha consumato videocassette VHS, a furia di guardare e riguardare i cartoni animati del cuore, conosce praticamente a memoria quei classici. Da bambini, non si fa molta attenzione alle voci dei personaggi Disney perché li si immagina dotati di parola anche se sono solo disegni. Crescendo, ci si accorge che le voci che ci hanno cullato da piccoli appartengono ad attori, cantanti e personaggi famosi del mondo della TV e dello spettacolo che abbiamo conosciuto e apprezzato in tutt’altri contesti.
Con la sua voce da attore di teatro, il grande Gigi Proietti è il meraviglioso Genio della lampada di Aladdin. Questa era facile! Magari sappiamo anche che, nella versione originale, il personaggio ha la voce di Robin Williams, vero? Si tratta di due attori dagli occhi buoni, adatti a coinvolgerci nel canto che intona Chiedi pure tutto ciò che vuoi, hai un amico, amico come me.
Da Agrabah alla Cina di Mulan, il viaggio continua.
Il morbido gigante Chien Po ha la voce del nostro amato Vincenzo Mollica, giornalista Rai curatore della famosissima rubrica del TG1 DoReCiakGulp. Forse ci sorprenderà meno la rivelazione sul draghetto Mushu, che nella versione originale parla come Eddie Murphy e ha, invece, in italiano, la voce di Enrico Papi: Mooseca!
Da poco divenuta principessa Disney a tutti gli effetti, dopo l’acquisizione dei diritti di Fox da parte di Disney, anche la nobile Anastasia è doppiata da una grande artista. È la soave Tosca a dare voce alla zarina, e sentirla esibirsi all’Ariston con la sua Ho amato tutto ha riportato i fan del cartone indietro di anni. Le suggestioni che invitavano a ricordarsi di Anastasia erano tante perché, sul palco di Sanremo, insieme a Tosca, c’era anche il “suo Dimitri”! Il doppiatore dello scanzonato protagonista è, infatti, proprio Rosario Fiorello, che nel cartone duetta con la cantante sulle note della romanticissima Il mio inizio sei tu.
Rimaniamo in tema di duetti famosi.
Forse ti sorprenderà come il sole ad est scoprire che a cantare il tema finale de La Bella e la Bestia sono Gino Paoli e sua figlia Amanda Sandrelli. Se proviamo a chiudere gli occhi e a concentrarci per un momento li riconosciamo: Massimo Ranieri e Mietta sono i doppiatori, ne Il gobbo di Notre Dame, rispettivamente di Quasimodo e della affascinante zingara Esmeralda, che nella versione originale ha la voce dell’attrice Demi Moore. Imprescindibile, quando si parla di duetti Disney, è la performance di Serena Rossi e Serena Autieri, Anna ed Elsa del capolavoro Frozen. Ad amare i caldi abbracci e sognare l’estate è Enrico Brignano, che si cimenta anche nel canto nell’interpretazione del pupazzo di neve Olaf.
In Rapunzel, le due voci dei personaggi Disney protagonisti sono quelle di Laura Chiatti e Giampaolo Morelli. Nel loro viaggio Rapunzel e Eugene incontrano altri personaggi folkloristici dalle voci interessantissime. Nella taverna, Uncino canta prendendo le note profondissime alle quali sa arrivare solo Mario Biondi, mentre i fratelli Stabbington, due manigoldi sulle tracce dei fuggiaschi, sono entrambi interpretati da Pino Insegno.
Più noto come conduttore e come attore, Pino Insegno è in realtà uno dei migliori doppiatori italiani nonché direttore del doppiaggio. È la sua voce che ci ha fatto emozionare quando ne Il Signore degli Anelli il re Aragorn incitava i suoi alla resistenza:
“Ci sarà un giorno in cui il coraggio degli Uomini cederà, in cui abbandoneremo gli amici e spezzeremo ogni legame di fratellanza. Ma non è questo il giorno!”.
Insegno ha sfidato la morte anche in Pocahontas, il trentatreesimo classico della Disney, in cui interpreta il giramondo John Smith al fianco di Manuela Villa, figlia di Claudio Villa, che dà voce alla protagonista. Nel cartone, anche il cameriere del governatore Ratcliffe, il disordinato Wiggins, parla come un personaggio a tutti noto: è, infatti, Piero Chiambretti. Ne La principessa e il ranocchio, Pino Insegno interpreta, invece, Luis, il coccodrillo che sogna di suonare il jazz con i pezzi grossi della musica. Karima canta per Tiana mentre il dottor Facilier ha la profondissima voce di Luca Ward, il più celebre gladiatore del mondo.
Ci sono poi voci dei personaggi Disney legate ad artisti cari che ci hanno lasciati, e la cui interpretazione in quei cartoni rimane un cammeo dolce e pieno di malinconia che ancor di più ce ne fa avvertire la mancanza.
La calda e rassicurante voce di Mufasa, padre di Simba ne Il re Leone, è quella di Vittorio Gassman, attore, regista, sceneggiatore e scrittore, attivo in ambito teatrale, cinematografico e televisivo. “Guarda le stelle, i grandi re del passato ci guardano da quelle stelle. Perciò quando ti senti solo ricordati che quei re saranno sempre lì per guidarti. E ci sarò anche io”. Queste parole suonano ancora più intense, soprattutto se si pensa che il figlio dell’attore ha seguito poi i passi del padre.
Quella di Ercole è una voce chiara, limpida, una di quelle che nascono una volta ogni cento anni. È Alex Baroni che nel 1997, lo stesso anno in cui usciva Cambiare, cantava per Hercules: “è una meta che – ce la posso fare – io raggiungerò, io ce la farò; e ogni ostacolo che supererò sarà come un colpo d’ali e là io volerò”. Nel cartone moltissime erano le voci importanti coinvolte nel progetto. Se Alex Baroni interpretava le parti del protagonista nel cantato, a far parlare il personaggio era Raul Bova; Megara era doppiata da Veronica Pivetti mentre a prestare la voce a Filottete era l’inconfondibile Giancarlo Magalli.
E per concludere questa carrellata tra film di animazione e ricordi d’infanzia non si può non dedicare una parola a una voce la cui scomparsa ha lasciato un vuoto nella televisione e nell’animo degli italiani ancora difficile da colmare.
Nell’immaginario di quei bambini cresciuti con Toy Story, Fabrizio Frizzi è sempre stato immediatamente identificato con lo sceriffo Woody, al quale in qualche modo assomigliava anche nell’estetica e nel temperamento bonario. È uno di quei pochi casi in cui, anche da piccoli, non era difficile riconoscere che era proprio la sua la voce del pupazzo. Forse perché il presentatore aveva un modo tale di parlare e comunicare che arrivava davvero a tutti, o forse perché dotato di un carisma innato che non può in altro modo essere spiegato, l’attenzione di ciascuno era inevitabilmente coinvolta quando Frizzi era sullo schermo.
Il giocattolo preferito di Andy, che ha un posto speciale sul letto del bambino e nel suo cuore, è interpretato nella versione originale del film da Tom Hanks. Ma rimane indubbio che, nel doppiaggio italiano, la bontà d’animo che trapelava da Fabrizio in ogni programma da lui condotto ha arricchito il personaggio di Woody, che ci è caro come pochi e ci dice qualcosa che supera il messaggio dello stesso film.
Le voci dei personaggi Disney hanno infuso vita ai disegni eccezionali dello studio che li ha creati, riscaldandone l’animo e rendendo indimenticabili le loro pellicole.
Come ci ha insegnato proprio Walt Disney con la vicenda della sirenetta Ariel, che privata della parola non riesce ad essere più riconosciuta dal principe, la voce contiene la scintilla di qualcosa che abbiamo dentro e che rivela la nostra essenza. Tanto per le persone quanto per i personaggi dei cartoni, il timbro di ciascuno ha in sé l’anima di chi lo produce, così che ogni suono racconta qualcosa di essenziale che arriva al cuore con grande nitidezza.
Martina Dalessandro