Quando vegano è meglio

Dopo la ricerca dell’OMS che mette in relazione le carni rosse lavorate e ‘pronte’ con il rischio di tumori, si torna a parlare di alimentazione e di nuovi trend gastronomici. Tutti avrete avuto modo di notare il debutto e l’avanzata di noti marchi – tipicamente associati a prodotti pronti di carne e di pesce – nel mondo vegetariano e vegano, con la presentazione di prodotti accessibili anche a chi non mangia alimenti di derivazione animale.

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L’obiezione che però spesso viene rivolta a questo tipo di alimenti è che ancora in termini di sapore – e spesso di qualità – non sia stato fatto molto. Sebbene si tratti infatti di prodotti che non contengono proteine e sostanze di origine animale, in compenso presentano alte percentuali di grassi e sale.

Se si assaggiano poi piatti vegetariani e vegani all’estero, spesso l’impressione è che fuori dall’Italia siano più bravi ad eccellere in questi settori gastronomici. Volete delle prove? In Cina, per esempio, grazie alla lunga tradizione vegetariana buddista, sono disponibili prelibatezze vegetariane e vegane che non hanno nulla da invidiare a un bel ragù di carne.

Una altra conferma arriva dagli Stati Uniti, precisamente dalla nota rivista maschile GQ, che ha pubblicato la classifica dei migliori hamburger del mondo. Il risultato? Il vincitore è Superiority Burger, un hamburger vegetale e cruelty free preparato in un locale di New York.

Si sta assistendo, quindi, a una vera e propria svolta nel mondo alimentare e gastronomico? Pare di sì. Basti ricordare che appena qualche giorno fa la Guinness, una delle birre più famose al mondo, ha annunciato il debutto nel mondo vegan: nella antica ricetta non sarà più usata colla di pesce, utilizzata come filtro da più di 250 anni.

Come riportato da Wired e come si può leggere in lingua originale direttamente sul sito di GQ, la recensione della nota testata fa sognare (e venir fame!):

L’aspetto migliore di questo hamburger – a parte il gusto nocciolato, l’eccellente pomodoro e il fatto che nessun animale è stato ucciso – è la consistenza. Il pane si strizza, la lattuga scrocchia, i sottaceti cantano. Il gusto, risultato di ingredienti che non sono stati divulgati dallo chef, è lontano mille miglia da ciò a cui siete abituati, pensando a un hamburger vegano, e ha un sapore genuino”.

 

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