Acquistare un sito “vecchio”, ossia con uno storico alle spalle, è un argomento molto dibattuto per quanto riguarda le questioni SEO. C’è chi sostiene che l’acquisto di un dominio già on-line sia più conveniente, soprattutto se, alle spalle, ha un buono storico, ma occorre valutare se questo storico sia utile e di valore.
O, come nel caso del famoso liceo Majorana di Caltagirone, ha un pubblico “interessante”. È di poche ore fa la notizia che il sito istituzionale del pluripremiato liceo scientifico è diventato un portale hard.
Ma come può essere successo? La spiegazione è abbastanza semplice e non riconducibile a fenomeni di hackeraggio ma a semplice disattenzione.
Il liceo in questione, infatti, due anni fa ha accorpato un istituto tecnico che gli ha portato a cambiare nome (da “liceo scientifico Majorana” a “Istituto superiore Majorana Arcoleo”) e sito (da www.liceoscientificomajorana.eu a www.ismajoranarcoleo.gov).
Digitando il vecchio Url, si viene indirizzati su un sito hot le cui foto lasciano poco spazio all’immaginazione e non compare nemmeno il consueto messaggio: “vietato ai minori”.
Cose che capitano nel mondo di internet, un cambio di Url trasforma un portale contenente informazioni riguardanti programmi scolastici a un portale hot. Ma non è certo una bella fine per un sito istituzionale (di una prestigiosa scuola, tra l’altro) i cui responsabili sarebbero dovuti stare più attenti e non abbandonare il vecchio sito con il nome della scuola, per farlo diventare preda dei gestori di portali web hard.
Il sito, tra le altre cose, è anche ben indicizzato su Google, al punto che, digitando il nome della scuola sulla barra, appare come secondo risultato nelle ricerche.
L’acquirente del dominio è un certo Tristan, diventato proprietario dal 16 dicembre scorso. È francese e il suo indirizzo e numero di telefono è pubblico. Vi chiederete come mai il nostro Tristan non abbia modificato il nome del sito, ma la risposta è abbastanza semplice, forse il suo interesse è proprio quello di raggiungere giovani studenti (come già successo in precedenza con altre due scuole, una di Pavia e una di Bari, i cui siti istituzionali sono stati sfruttati da gestori hard.)
Per concludere: genitori di ragazzini di terza media non fartevi ingannare dalle pubblicità, forse poco convincenti dei siti scolastici, perché, anche se il programma didattico non è dei migliori, sarà sempre meglio di quelle immagini esplicite proposte dal nostro amico Tristan.
Elena Carletti