Quando Elisabetta di Baviera diventò per tutti “Sissi”

sissi

Il 10 Settembre 1898, pugnalata al petto dall’anarchico italiano Luigi Lucheni, moriva a Ginevrala sessantunenne Elisabetta di Baviera, per tutti l’imperatrice austriaca Sissi. A oltre 100 anni dalla sua morte, in molti hanno ricordato l’anniversario e la storia della sovrana. Ma perché dopo tutti questi anni continua ad essere una delle figure femminili più affascinanti della storia?

Eroina romantica

Inutile dire che molta della sua fama è dovuta al suo amore da favola con Franz,  Francesco Giuseppe, imperatore d’Austria. La storia, celeberrima, è quella del giovane rampollo degli Asburgo che incontra la famiglia del duca di Baviera Massimiliano Giuseppe e della consorte Ludovica, sorella dell’imperatrice Sofia, per conoscere quella che da trattativa tra le due donne sarebbe dovuta essere la consorte del giovane regnante: la primogenita Elena. Franz però, contrariamente al parere della madre, alla rigida e impostata Elena preferisce la ribelle sedicenne Sissi, quarta dei dieci figli della coppia 

Nobile dal cuore ribelle

Amante della natura, di animo semplice, libera,  ai formalismi nobiliari Elisabetta preferiva passeggiate nei boschi, indipendenza e spontaneità. Sin da piccola sviluppò una vicinanza e una sensibilità alle situazioni difficili di poveri e malati, di cui si occupava. Anticonformista per il suo status nobiliare, il suo carattere poco aveva a che fare con il rigido mondo aristocratico.

Quel mostro di suocera

Chi di voi non ha un grande rapporto con la propria suocera? Non siete soli.. anche Sissi è nella lista. L’imperatrice Sofia, madre di Franz, cercò sempre di domare il carattere della nuora, non adatto al palazzo reale. Troppo poco colta e poco incline alle relazioni sociali. Per Sissi adattarsi ai formalismi di corte fu estremamente difficile, e mai veramente riuscì a tollerare la rigida etichetta. Soprattutto quando aveva a che fare con la crescita delle sue due figlie. Elisabetta infatti mal digeriva che da prassi reale la cura della prole fosse affidata alla nonna e alle balie.

Principessa triste

Ogni favola ha un suo prezzo, Anche per questo viene facile simpatizzare con Sissi. Amore e potere al prezzo della libertà. Ma ne valse la pena? Sissi a corte si sentì sempre chiusa in una gabbia dorata, mai davvero felice. Anche Franz gli era spesso lontano per i suoi impegni da regnante. L’aria triste che ben presto circondò Elisabetta divenne leggenda. Intensificata anche dai tanti dolori che dovè patire, come la morte della sua primogenita Sofia (una febbre durante un viaggio politico a cui la stessa Sissi aveva insistito prendesse parte) e il suicidio di Rodolfo, erede al trono, qualche mese prima della sua morte

Bellezza immortale

Amore, personalità, malinconia…ma anche una straordinaria bellezza. Leggenda narra che la principessa fosse attentissima al suo aspetto fisico, in particolar modo alla sua folta chioma castana. Un fascino a cui, si narra, fosse impossibile rimanere immuni. I tanti ritratti sembrano confermare l’avvenenza dell’imperatrice. Essi però la ritraggono solo nelle sue sembianze giovanili. Dopo i trent’anni infatti proibì ogni sua raffigurazione. Anche per questo, la leggenda della sua bellezza è rimasta intatta nei secoli.

Icona cinematografica

Inutile dire che a rendere nota la figura di Sissi fu anche il cinema, e la rappresentazione fattane dall’attrice  Romy Schneider, ormai per tutti noi volto e essenza dell’imperatrice. Ma non solo…cartoni, libri…a distanza di anni quella di Elisabetta di Baviera continua ad essere una storia degna di essere raccontata.

Eroina moderna, romantica, fragile. Impossibile rimanere impassibili e non simpatizzare con una delle figure di spicco dell’Ottocento. Vicina. Come una persona conosciuta. Elisabetta, per tutti, per sempre Sissi.

Beatrice Canzedda

 

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