Qualità della vita in Italia: Mantova prima in classifica, Roma tra le peggiori

La classifica annuale redatta da Italia Oggi in collaborazione con l’Università La Sapienza sulla qualità della vita nelle città italiane ha incoronato Mantova come città regina. Fanalino di coda Crotone.

Fonte: Wikipedia

Mantova spodesta dalla cima della classifica Trento, dopo cinque anni di dominio incontrastato. La città lombarda è, secondo i dati emersi dalla ricerca, la migliore per qualità della vita.

Lo studio, giunto al diciottesimo anno di realizzazione, analizza tutte le province italiane. I dati sono raccolti  sulla base di 9 dimensioni (affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita), 21 sottodimensioni e 84 indicatori di base. Ne emerge un chiaro indicatore del livello di benessere reale e delle eventuali criticità.

La qualità della vita risulta in netto miglioramento nel Nord Est e nell’Italia Centrale. Visibile, di contro, il peggioramento nell’Italia meridionale e insulare. I dati peggiori li raccolgono le città che contano oltre un milione di abitanti. Torino, eccezionalmente, guadagna ben sei posizioni. Le altre sono tutte in calo. Milano ne perde sette.

A Roma il peggioramento è stato clamoroso: la qualità della vita è stata giudicata “insufficiente”. La città capitale d’Italia perde ben 19 posizioni e si piazza negli ultimi posti della classifica.

Si amplia maggiormente il divario tra Nord e Sud. Le province del Nord Ovest e quelle dell’appennino tosco emiliano si impongono sui centri urbani meridionali. Il Mezzogiorno italiano perde anche gli ultimi baluardi, considerati fino ad oggi, delle eccellenze che resistevano alla decadenza circostante.

Napoli cede 5 posizioni e si piazza terzultima, seguita da Siracusa e Crotone. La qualità della vita qui è da matita rossa, almeno secondo la statistica.

La ricerca rappresenta sicuramente un documento importante su cui gli addetti ai lavori possano sviluppare politiche funzionali e programmi di sviluppo capaci di migliorare gli specifici settori in cui si registrano le peggiori mancanze.

 

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