Quali scuse abbiamo adesso?
Quali scuse abbiamo per ributtarli in acqua come stiamo facendo in Grecia?
La storia dei ragazzoni aitanti di colore con i muscoli pompati e l’iPhone in tasca stavolta non vi regge.
Sono bambini. Sono mamme e sono papà.
La storia dei migranti economici che vengono a rubarci il lavoro stavolta non vi regge.
Sono siriani in fuga dalle bombe che in questo preciso momento stanno demolendo le loro case.
La storia degli uomini che vengono in Europa da soli lasciando a casa mogli e figli non vi regge.
Sono famiglie intere. Famiglie come le nostre. Famiglie che volevano vivere nel loro paese, che non avevano nessuna intenzione di lasciare le loro case, ma che dalle loro case e dalle loro terre sono state cacciate.
Voi non fareste lo stesso per i vostri figli? Voi siete usciti matti per un’influenza. Che fareste, voi allora, per delle bombe?
Questa volta che scuse abbiamo per non fare qualcosa? Se non ora e con loro quando? E con chi?
In Grecia stiamo respingendo gommoni carichi di bambini con adulti a bordo. Non di adulti con bambini a bordo.
Stiamo tentando di ributtarli in acqua. Li stiamo prendendo a bastonate. A bastonate mentre sono ancora in mare e cercano solo di poter toccare terra.
Gli stiamo sparando addosso. Noi, noi europei. E stiamo permettendo a frustrati di destra di andare a minacciare con pistole e benzina le ONG che cercano di intervenire.
La Guardia Costiera greca affianca i gommoni pieni di bambini e donne e accelera per creare onde che li facciano cadere nell’acqua gelata.
La polizia spara i lacrimogeni addosso ai bambini. Che non respirano più e diventano fagotti inermi tra le braccia dei papà disperati.
Che bestie siamo?
I bambini a Lesbo, reclusi su un’isola senza nulla, abbandonati al freddo e nel fango, stanno cercando di suicidarsi. Tentano di tagliarsi le vene, di spaccarsi la testa contro gli scogli, una bimba di 13 anni ha mandato giù tutti i medicinali della madre per farla finita.
Stiamo portando dei bambini a cercare la morte. Mentre davanti alla tv guardiamo i cartoni con i nostri di bambini.
Ma quei bambini sono innocenti e belli come i nostri. Con che coraggio permettiamo che succeda questo? A casa nostra?
Abbiamo i soldi e i mezzi, almeno questa volta, per aprire dei luoghi di accoglienza per queste famiglie.
Almeno fino a che non troveremo una soluzione di pace per la Siria.
A cosa dovremmo rinunciare? E ammesso che a ogni europeo l’accoglienza debba costare qualche euro in più all’anno, saremmo davvero così animali da negarglielo?
Non stiamo più toccando il fondo.
Ormai siamo noi il fondo.