Putin ha tenuto il 21 aprile l’annuale discorso sullo stato della nazione. Naturalmente i temi principali sono stati quelli della politica interna, evitando comunque ogni riferimento al caso Navalny, e le tensioni con l’Europa e gli USA.
Il discorso sullo stato della nazione è un appuntamento annuale in Russia. Quello di quest’anno tuttavia ha avuto una particolare importanza per le diverse tensioni che lo Stato sovietico sta affrontando. Putin tiene il punto di fronte ad un’opposizione sempre più stanca dei continui abusi del leader politico.
Il discorso
Putin nel discorso del 21 aprile ha dedicato molto tempo alla politica interna. Ha parlato del Covid, dei vaccini e delle condizioni demografiche in cui versa loStato. Sebbene la Russia abbia trovato ben tre vaccini considerati, dal paese sovietico, affidabili, la campagna vaccinale stenta a decollare.
Il Presidente ha sottolineato l’importanza di mettere in atto una campagna vaccinale seria ed efficace, per conseguire l’obbiettivo dell’immunità di gregge durante l’autunno 2021. La Russia ha infatti fin’ora vaccinato soltanto 11,31 milioni di persone, secondo ourworldindata. Per avere un termine di paragone basti pensare che in Italia sono state vaccinate 12,32 milioni di persone. La popolazione russa è più del doppio di quella italiana.
Putin si è poi soffermato sul discorso dell’aspettativa di vita e della situazione demografica, evidenziando l’urgenza di riprendere a crescere in quanto a popolazione. Dal 1985 infatti la crescita demografica russa si è arrestata pesantemente, ed anzi, la popolazione russa sta diminuendo quasi ininterrottamente dal 1993. L’aspettativa di vita inoltre è di 72 anni, il leader russo vorrebbe portarla a 78 entro il 2030.
Il Presidente ha poi affrontato svariati altri temi di politica interna, come i finanziamenti pubblici a scuola e sanità, nonché quelli alla scienza. A tal proposito Putin ha evidenziato anche la costruzione del missile cruise ipersonico Zircon. In questo contesto arriva una frase non troppo criptica rivolta con tutte le probabilità al collega americano Joe Biden. Putin invita i propri “partner” a discutere la questione degli armamenti, per garantire “la stabilità globale”.
Il caso della Bielorussia e le questioni estere
Riguardo la politica estera, argomento caldo nella Russia del 2021, Putin ha saputo mandare i dovuti messaggi, pur non parlando troppo esplicitamente. Secondo le parole del Presidente infatti la nazione sotto la sua guida sta cercando di intraprendere rapporti pacifici con chiunque.
Mosca non vuole tagliare ponti, ma minaccia una risposta “asimmetrica, rapida e dura” nel caso siano gli altri Stati a valicare delle “linee rosse”, che la Russia sceglie, naturalmente, autonomamente. Tali parole, come evidenziato da diversi commentatori in giro per il mondo, sembrano rivolte agli stati Occidentali, in particolare quelli europei, riguardo la questione dell’Ucraina.
Il Presidente russo ha infine affrontato lo spinoso tema dell’attentato a Lukashenko. Durante il fine settimana precedente infatti era saltato agli onori della cronaca l’arresto di tre persone, accusate di tramare l’uccisione del capo di Stato bielorusso. I tre, scoperti dall’intelligence bielorussa e prontamente fermati a Mosca, sono sospettati di aver pianificato l’azione in accordo con gli Stati Uniti.
Putin non fa tuttavia nessun riferimento alla situazione di detenzione di Alexei Navalny, nonostante l’arresto, avvenuto proprio nella mattinata del 21 aprile, di Lyubov Sobol e Kira Yarmish. Le due donne sono infatti alleate dell’oppositore attualmente detenuto, Yarmish è addirittura la portavoce di quest’ultimo.
E’ inoltre questione delle ultime settimane la condizione di salute di Navalny, che è stato anche definito prossimo alla morte. L’Europa e gli Stati Uniti avevano minacciato ripercussioni, e si era parlato per giorni dell’oppositore politico. Al momento sembra che Navalny abbia sospeso lo sciopero della fame, e abbia accettato delle cure. Il fatto che il Presidente russo non abbia minimamente fatto riferimento alla sua situazione ci fa capire quanto la questione sia spinosa, anche all’interno del Governo di Putin.
Marzioni Thomas