Putin a Pyongyang: il presidente della Federazione Russa è atterrato in Corea del Nord nelle prime ore di mercoledì 19 giugno per un vertice bilaterale con il leader coreano Kim Jong-un. Si tratta della prima visita di Putin sul suolo coreano dal 2000. L’incontro tra Kim Jong-un e Putin a Pyongyang, che ha lo scopo di rafforzare il partenariato strategico tra i due paesi in materia commerciale e di sicurezza, preoccupa fortemente gli Stati Uniti e la NATO, specialmente in riferimento al ruolo svolto dalla Corea del Nord nell’ambito del conflitto russo-ucraino.
Putin a Pyongyang: un’accoglienza sfarzosa per il presidente russo
Sebbene il rapporto tra Russia e Corea del Nord sia caratterizzato da una fitta rete di incontri diplomatici di vario livello, la visita di Putin a Pyongyang, cominciata nelle prime ore di mercoledì 19 giugno, costituisce la prima occasione in cui un presidente della Federazione Russa si è recato sul suolo della Corea del Nord dal luglio del 2000. Una volta concluso il vertice a Pyongyang, Putin proseguirà il suo viaggio asiatico approdando in Vietnam.
Vladimir Putin è atterrato a Pyongyang seguito da una nutrita delegazione diplomatica d’eccellenza, che comprende il Ministro degli Esteri Sergej Lavrov e il Ministro della Difesa Andrei Belousov, a conferma dell’importanza attribuita da Putin alle relazioni bilaterali con Pyongyang, specialmente in un momento di isolamento diplomatico a livello internazionale senza precedenti come quello che sta vivendo la Russia.
Il presidente della Federazione Russa è stato accolto con estrema cordialità e grandiose manifestazioni di amicizia da parte di Kim Jong-un, che ha incontrato Putin all’aeroporto di Pyongyang prima di accompagnarlo attraverso una città decorata con bandiere russe e gigantografie di Putin verso piazza Kim Il-sung. Proprio qui si è tenuta una sfarzosa cerimonia di benvenuto prima che il faccia a faccia tra i due leader avesse luogo.
Dalla conclusione della dominazione coloniale giapponese sulla penisola coreana e dalla conseguente divisione della stessa in due stati legati da un rapporto di estrema rivalità, le relazioni tra Russia e Corea del Nord hanno vissuto fasi differenti, e a momenti di vicinanza diplomatica si sono alternati momenti di grande freddezza. Fu Putin, dopo la sua elezione a presidente nel 2000, a tentare di stabilire relazioni sempre più strette con Pyongyang, coronate dalla visite di Kim Jong-un in Russia del 2019 e del 2023.
La rilevanza e le implicazioni di questo vertice
Animato dallo scopo di rafforzare le relazioni di cooperazione tra Mosca e Pyongyang, il vertice tra Putin e Kim Jong-un ha portato alla firma di un trattato bilaterale che consolida il partenariato strategico tra i due paesi, specialmente in materia di difesa. Il nuovo trattato, infatti, costituisce un nuovo step nelle relazioni tra i due paesi e sancisce il dovere degli stessi di fornire assistenza al partner nel caso in cui uno dei due venga attaccato.
Nell’ambito della visita di Putin a Pyongyang, entrambi i leader hanno celebrato il valore e la profondità dell’amicizia che lega Russia e Corea del Nord, paesi accomunati da una condizione di forte isolamento internazionale determinato da sanzioni dovute al programma nucleare della Corea e all’invasione russa dell’Ucraina.
Putin ha ringraziato Kim Jong-un per il suo supporto incondizionato alle politiche russe, comprese quelle legate alla gestione dell’operazione militare in Ucraina ed entrambi i leader hanno manifestato la volontà di mettere fine al dominio occidentale sugli affari internazionali, dando vita ad un ordine mondiale multipolare e più giusto e rispettoso della sovranità di ogni stato.
Come riporta The Associated Press, Putin a Pyongyang desidera inoltre approfondire la cooperazione tra Russia e Corea del Nord nell’ambito del turismo, della cultura e dell’educazione, nonché instaurare relazioni commerciali che permettano di aggirare le sanzioni imposte dall’Occidente, reputate illegali e imposte unilateralmente.
La preoccupazione del mondo occidentale
La NATO, gli Stati Uniti e i maggiori alleati dell’Occidente in Estremo Oriente, ossia Giappone e Corea del Sud, guardano con estrema preoccupazione al rafforzamento delle relazioni di partenariato strategico tra Russia e Corea del Nord inaugurato dalla visita di Putin a Pyongyang.
I rapporti tra Occidente e asse russo-coreano sono al momento estremamente tesi non solo per la guerra in Ucraina, ma anche a causa delle crescenti frizioni tra le due coree, che sono culminate nella giornata di martedì con lo scoppio di alcuni colpi di avvertimento da parte dei soldati sudcoreani all’indirizzo di truppe di Pyongyang che avevano oltrepassato il confine tra i due stati.
Ciò che maggiormente preoccupa gli Stati Uniti e la NATO è la cooperazione tra Mosca e Pyongyang in materia di difesa. Il mondo occidentale teme che, in cambio di rifornimenti militari, e soprattutto munizioni, la Russia possa fornire alla Corea del Nord i mezzi e il supporto tecnologico per ampliare e modernizzare il suo arsenale nucleare.
Gli Stati Uniti hanno più volte accusato la Corea del Nord di rifornire la Russia di armi per sostenere lo sforzo bellico in Ucraina, accusa che è tuttavia sempre stata respinta da Pyongyang e Mosca. Non è ancora possibile stabilire quale impatto il trattato firmato da Kim Jong-un e Putin a Pyongyang avrà sugli equilibri geopolitici mondiali, ma appare evidente che il rafforzamento della cooperazione militare tra Russia e Corea del Nord avvicina il pianeta ad una pericolosa escalation delle tensioni che già lo affliggono in numerose regioni.