Mai più materiale plastico non riciclabile nei lidi pugliesi a partire da questa estate. La Regione Puglia gioca d’anticipo e vieta la somministrazione di cibo e bevande in materiale monouso non compostabile.
La decisione è stata presa nel corso di una riunione sull’Ordinanza balneare 2019 tra l’assessore regionale al Bilancio con delega al demanio marittimo, Raffaele Piemontese, e i rappresentati dei sindacati balneari e delle associazioni ambientaliste. Con due anni di anticipo rispetto alla direttiva europea, la Puglia diventa la prima regione italiana a bandire l’uso della plastica monouso in spiaggia. Il provvedimento era stato preannunciato dalla Cna Puglia, che, qualche mese fa, aveva sottoscritto con 200 lidi balneari affiliati l’impegno ad utilizzare stoviglie biodegradabili e buste di carta.
Solo imballaggi , piatti, bicchieri e cannucce biodegradabili, dunque, potranno essere venduti nei lidi e introdotti sulle spiagge. L’unica eccezione prevista è per le bottigliette d’acqua, a causa della mancanza di valide alternative facilmente utilizzabili dai gestori, ma si sta già pensando all’installazione di distributori di acqua o distribuzione di bottiglie d’acciaio riutilizzabili. “È il nostro contributo per il Venerdì del Futuro nella sfida contro il cambiamento climatico che sta ipotecando il futuro di tutti” commenta l’assessore Piemontese.
Stop alla plastica per cielo e terra
La battaglia pugliese alla plastica, oltre che per mare, passa anche per terra e cielo. La Regione ha messo a disposizione 250mila euro puntando sulle Ecofeste, “per i Comuni e gli organizzatori di eventi che, in occasione di sagre e altre manifestazioni pubbliche, si impegneranno a ridurre la produzione dei rifiuti e ad incrementare la raccolta differenziata”. I Comuni dovranno quindi dimostrare di utilizzare stoviglie lavabili, compostabili o biodegradabili.
Ma c’è di più. Maruggio, un paese in provincia di Taranto, a fine 2018 ha vietato il lancio in aria di palloncini in concomitanza di feste e ricorrenze. Può sembrare triste, ma si evita la dispersione di materiale plastico nell’ambiente e si difendono gli animali, impedendo alle tartarughe marine di ingerirne i resti, come effettivamente succede. Quest’anno si sono aggiunte due città in provincia di Bari, Bitonto e Giovinazzo.
Dunque, un forte segnale arriva dalla Puglia a tutto il resto d’Italia: salvaguardare la bellezza e la salute del territorio deve essere una priorità. E’ innegabile che la plastica, nel mare e sulla terra, è e diventerà presto un’emergenza incontrollabile. Il 49% del “marine litter” è appunto rappresentato dalla plastica. Per renderci conto della gravità della situazione, basta pensare che l’inquinamento cresce al ritmo di un camion scaricato in mare al minuto, e di questo passo nel 2050 avremo più plastica che pesci in mare, secondo Legambiente. Abbiamo tutti l’obbligo di condividere queste scelte e speriamo che altre amministrazioni italiane abbiano la stessa sensibilità.