Uno nuovo pianeta ha fatto la sua comparsa nella Via Lattea.
Questo nuovo baby pianeta era già stato identificato nel 2012, dal Palomar Observatory, in California.
Di lui si sa che è un pianeta gassoso, la cui massa è al massimo il doppio di quella del pianeta Giove. Esso orbita attorno ad una stella, PTFO 8-8695, che ha avuto origine circa due milioni di anni fa.
Si trova a 1100 anni luce dalla terra, all’interno della costellazione di Orione.
Battezzato dagli scienziati come PTFO8-8695 b. Ci troviamo di fronte, probabilmente, a uno dei più giovani pianeti tra i 3.300 scoperti nella Via Lattea.
Rientra all’interno del gruppo dei “Giovi caldi”.
I “Giovi caldi” sono esopianeti la cui massa è pari o superiore a quella del gigante gassoso del nostro Sistema Solare con la differenza che essi orbitano molto più vicini alla propria stella madre. (dovesipuoparlarediognicosa.it)
Gli astronomi della Rice University di Houston, in Texas, lo hanno annunciato con uno studio pubblicato sulla rivista The Astrophysical Journal.
Non sono ancora riusciti a ottenere la prova certa che si tratti di un pianeta, ma le osservazioni fanno lo fanno pensare.
“Non abbiamo ancora ottenuto la misura diretta della massa – ha spiegato Christopher Johns-Krull, autore dello studio che sarà pubblicato su The Astrophysical Journal – e quindi non abbiamo ancora la prova definitiva del fatto che si tratti di un pianeta. Tuttavia, le nostre osservazioni ci inducono a credere che sia così”.
Per percorrere la sua orbita impiega solamente 11 ore, ed essa è talmente stretta che questo pianeta viene pian piano inglobato dalla massa della stella.
PTFO 8-8695 probabilmente ha avuto origine lontano ed è poi migrato verso la stella intorno a cui ruota oggi.
Christopher Johns-Krull ha spiegato inoltre che: “Non conosciamo ancora il suo destino. È probabile che il pianeta si sia formato lontano dalla sua stella e che con il passare del tempo sia migrato verso un’orbita più stretta dove è cominciata la sua distruzione. Sappiamo che esistono pianeti che orbitano molto vicini a stelle di “mezza età” seguendo orbite stabili. Ciò che non sappiamo è quanto velocemente questo pianeta perderà la propria massa, e se questo processo potrà mettere a rischio la sua stessa sopravvivenza“.