Nuovo manifesto anti-aborto a Roma. L’iniziativa è di Provita

Manifesto anti-aborto, Provita lancia la nuova campagna a Roma

È il “più grande” manifesto provita in Italia, con i suoi 250 metri quadri, quello che è stato appeso sulla fiancata di un palazzo in via Tiburtina a Roma.

Il cartellone pubblicitario mostra un feto gigatesco di undici settimane, soprannominato “Michelino”, e uno slogan: “Cara Greta (Thunberg la ragazza svedese di 16 anni, fondatrice dei Fridaysforfuture, ndr) se vuoi salvare il pianeta, salviamo i cuccioli d’uomo. #Scelgolavita”. L’iniziativa ancora una volta viene dall’associazione Provita Onlus, impegnata nella difesa dei bambini, della vita dal concepimento alla morte naturale, del matrimonio e della famiglia formata da un uomo e una donna.

Dopo la recente vittoria davanti al Tar in merito ai nostri manifesti che il sindaco di Magione (Giacomo Chiodini, ndr) aveva fatto rimuovere con delle assurde motivazioni, ritorna Michelino per batterci per la vita di tutti, senza distinzione d’età o fase di sviluppo”, hanno scritto sulla pagina Facebook di Provita Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice-presidente dell’onlus prolife e del Congresso Mondiale delle Famiglie.





Bufera social

L’immagine del nuovo manifesto anti-aborto ha fatto il giro del web ed è impazzata la polemica, anche con risvolti politici.

I Provita  sono di nuovo all’attacco dei diritti delle donne – ha aggiunto su Twitter la consigliera della Regione Lazio Marta Bonafoni -. Questa immagine è il simbolo della loro intolleranza verso le tante battaglie degli ultimi decenni. Il manifesto va immediatamente rimosso”.

L’associazione, infatti, ha promosso più volte iniziative simili: nel mese di aprile 2018 un altro manifesto anti-aborto, sempre con un  feto gigante in primo piano, era stato affisso su uno dei palazzi di via Gregorio VII, all’altezza del civico 58. Questa volta lo slogan “ricordava” che “siamo qui perché nostra madre ha deciso di non abortire”, in vista dell’anniversario dai 40 anni dell’approvazione della legge 194 che ha introdotto in Italia la possibilità di interrompere la gravidanza per tutte le donne.

Questo manifesto è da stamattina a Roma e non verrà rimosso. Perchè è un’affissione di ProVita, quelli del World Congress of Family e di Forza Nuova, gli amici del ministro Fontana e di Salvini – ha scritto ieri su Facebook la deputata del Pd Giuditta Pini -. Non ci sarà nessuna direttiva per farlo togliere. Non arriveranno i pompieri. Non arriveranno le forze dell’ordine. È il governo del cambiamento”.

In effetti, il Congresso delle Famiglie ha avuto il patrocinio del ministero della Famiglia di Lorenzo Fontana, e l’Onlus Provita, sebbene si definisca apartitica, ha molto in comune con il partito di estrema destra. Il leader dell’associazione, Alessandro, non è altri che il figlio di Roberto Fiore, fondatore di Forza Nuova. Fiore senior sarebbe anche un grande amico di Toni Brandi e parteciperebbe spesso alle iniziative indette dalla onlus.

La risposta del Comune

Il manifesto anti-aborto al momento sembra che non verrà  rimosso. Il Campidoglio fa sapere che il cartellone pubblicitario “è stato affisso su un palazzo privato tramite una concessionaria e pertanto senza la necessità di un’autorizzazione da parte del Comune”. Comunque il Dipartimento Turismo ha avviato “tutti i controlli per verificare la correttezza del procedimento, sia nel suo iter che nei contenuti del manifesto”, che potrebbero essere contrari a quanto prescritto dall’articolo 12 bis del regolamento sulle affissioni pubbliche. Secondo il comma 2, infatti, sono vietate “esposizioni pubblicitarie dal contenuto lesivo del rispetto dei diritti e delle libertà individuali”.

Ma mentre il Campidoglio valuta il da farsi, la fondazione CitizenGo, una delle realtà promotrici del Family Day e del Congresso delle Famiglie di Verona, ha inaugurato una nuova campagna di maxi-affissioni a Roma per sostenere i candidati al Parlamento Europeo che condividono le istanze pro-life contro l’aborto. Sono apparsi altri due manifesti, uno alto 12 metri nel quartiere Portuense, e l’altro 24 metri su via Cristoforo Colombo, con protagonista una bambina stilizzata ancora nella pancia della mamma. “Lei si candida a nascere. Dalle fiducia!”, recita lo slogan.

Anche questa fondazione un anno fa promosse, sempre nella città di Roma, una campagna anti-aborto che accusava l’interruzione di gravidanza di essere la principale causa di femminicidio al mondo. All’epoca la sindaca Virginia Raggi fece rimuovere dalla città i manifesti e CitizenGo fece ricorso al Tar del Lazio.

Nonostante censure e intimidazioni continueremo senza paura a scuotere le coscienze sui temi fondamentali della vita, della famiglia e della libertà educativa – ha affermato il direttore di CitizenGO Italia, Filippo Savarese -. Al sindaco Raggi  lanciamo un messaggio chiaro: stavolta tenga le mani a posto e rispetti la libertà di opinione”.

Oltre alle elezioni europee, un altro evento caro alle associazioni provita è in arrivo in questi giorni: il prossimo sabato, 18 maggio, si terrà la Marcia per la Vita, che partirà da Piazza della Repubblica alle ore 14. Per quella data Roma rischia di essere tappezzata “a festa”.

 

Marina Lanzone

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