Proud Boys: un hashtag per rispondere all’odio con l’amore

Proud Boys: rainbow heart drawing on hands, LGBTQ love symbol, gay couple hand in hand, homoseaxual lovers

fonte: gettyimages.com

Su Twitter, #ProudBoys è l’hashtag delle foto di amori e coppie gay in risposta al sostegno espresso dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump verso l’omonimo gruppo di estrema destra, i Proud Boys. Migliaia di utenti hanno postato le immagini del proprio matrimonio o di altri eventi particolarmente romantici, celebrando la libertà di essere sé stessi e di poter amare chi desiderano.

Trump e i Proud Boys

Donald Trump si è rifiutato di condannare i suprematisti bianchi durante il dibattito presidenziale di martedì scorso.

Anzi, il presidente ha usato i minuti che aveva a disposizione per colpevolizzare quelli che ha definito “antifa and left”, gli antifascisti e la sinistra, per le violenze degli ultimi mesi. Poi, rivolgendosi esplicitamente ai Proud Boys, li ha invitati a

“stare indietro e stare a guardare”.

Ma chi sono i Proud Boys? Si tratta di un gruppo creato dal co-fondatore di Vice Media, Gavin McInnes, nel 2016. Sono noti per la retorica anti-musulmana e misogina, nonché transfobica e anti-immigrazione. I membri indossano spesso polo Fred Perry nere e gialle (per questo ritirate dalla stessa casa madre).

Poco dopo la risposta di Trump, i membri del gruppo estremista celebrano sui social i commenti fatti dal presidente. Ignari della potenza mediatica di quell’affermazione.

Hashtag #ProudBoys

Su Twitter, migliaia di uomini gay stanno rendendo noto l’hashtag per ragioni completamente diverse: distogliere l’attenzione dal controverso gruppo, celebrando la libertà di essere sé stessi e di poter amare chi desiderano. Loro sono i veri Proud Boys.
Da sabato sera, molti utenti hanno pubblicato foto con i loro partner. Così l’hashtag #ProudBoys è stato dirottato: adesso accompagna migliaia di foto di uomini gay, e innamorati.

Non è chiaro di chi sia stata l’idea, ma si pensa che la campagna abbia avuto successo grazie a un’idea dell’attore George Takei, suggerita in un tweet del 1 ottobre:

“E se i ragazzi gay si fotografassero mentre pomiciano o fanno cose molto gay, poi si etichettassero con #ProudBoys… Scommetto che li incasinerebbe davvero male.”

Moltissime persone hanno twittato il loro sostegno. Altri invece hanno sfruttato l’opportunità per condividere le loro storie d’amore.

“L’anno prossimo mio marito festeggerò 25 anni insieme. Abbiamo dovuto trasferirci in Canada per sposarci legalmente e adottare 2 dei nostri figli. Siamo tornati negli Stati Uniti. La nostra famiglia è cresciuta. E stiamo combattendo per salvare questo paese. Ecco noi che votiamo per Biden, Harris e un biglietto Blu. #ProudBoys “,

ha twittato Bryce Tache.




https://twitter.com/brycetache/status/1312732094863478790

Una delle foto più belle è stata pubblicata da Matthew Schueller, accompagnata dalla frase “sono davvero fiero di te”.

https://twitter.com/booshoe37/status/1312850076515987456

Infine anche Takei, l’attore che ha dato vita alla campagna social, ha twittato la sua storia:

Brad e io siamo #ProudBoys, legalmente sposati da 12 anni. E siamo orgogliosi di tutte le persone gay che si sono fatte avanti per rivendicare il nostro orgoglio in questa campagna. La nostra comunità e i nostri alleati hanno risposto all’odio con amore, e cosa potrebbe esserci di meglio.

Si tratta di una campagna davvero efficace: rispondere all’odio con l’amore.

Niente di più disarmante. 

Giulia Chiapperini 

 

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